Consumi petroliferi in calo del 17,5% nei primi 9 mesi, ma in settembre la benzina è tornata a crescere
È andata meglio nel solo mese di settembre durante il quale i consumi petroliferi italiani sono diminuiti “solo” del 7,5%, grazie alla ripresa economica e al turismo di prossimità
Nei primi nove mesi del 2020 i consumi petroliferi italiani sono diminuiti del 17,5% (-7.887.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In calo anche i consumi di carburanti autotrazione (benzina + gasolio), -18,9% (-4.412.000 tonnellate). Lo evidenzia un comunicato di UNEM (l’ex Unione Petrolifera). In particolare, rispetto al periodo gennaio-settembre 2019: la benzina totale ha mostrato un decremento del 21,3%, la benzina venduta sulla rete ha mostrato una discesa del 20,9%, il gasolio autotrazione ha evidenziato un calo del 18,1% e il gasolio venduto sulla rete è diminuito del 20,8%. Nei primi nove mesi del 2020 le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato una riduzione del 34,2%, mentre quelle a benzina hanno rappresentato il 40,3% del totale (era il 43,7% nel corrispondente periodo 2019), quelle diesel il 34,7 % (era il 41,1% nello stesso periodo del 2019). Quanto alle altre alimentazioni, nel periodo considerato il peso delle ibride è stato del 14,2%, quello delle auto a Gpl del 6,6%, a metano del 2,4% e delle elettriche dell’1,8%.
Settembre 2020
È andata meglio nel solo mese di settembre, nel quale i consumi petroliferi italiani sono ammontati a circa 4,8 milioni di tonnellate, con un decremento limitato al 7,5% (-392.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2019. Un calo più contenuto rispetto a quello dei mesi scorsi, finora sempre a doppia cifra. A favorire questa tendenza, anticipata nelle previsioni di Up, hanno contribuito i prodotti autotrazione per la graduale ripresa delle attività economiche, produttive e scolastiche - con il maggior ricorso all’uso della autovettura privata per gli spostamenti di lavoro e per la scuola - nonché per il protrarsi del turismo di prossimità nella prima parte di settembre e nei fine settimana. I consumi di carburanti autotrazione (benzina + gasolio), con un giorno lavorativo in più, sono risultati pari a 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 2 milioni di gasolio, con un incremento dello 0,7% (+19.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2019. È il primo incremento mensile che si registra sui carburanti dall’inizio della pandemia, anche se spinto dal giorno in più lavorativo.
In particolare, la benzina totale ha mostrato una crescita dell’1,2% (+7.000 tonnellate), mentre la benzina venduta sulla rete dell’1,5%, sempre rispetto a settembre 2019; il gasolio autotrazione evidenzia un incremento dello 0,6% (+12.000 tonnellate), sebbene il gasolio venduto sulla rete sia calato dello 0,6%, in conseguenza di un andamento più positivo del gasolio extra-rete usato soprattutto per il trasporto merci (+0,7%). Tra gli altri principali prodotti petroliferi si conferma in territorio positivo, anche per questo mese, il bitume (+5,2%). Segno ancora più negativo per il carburante per aerei, i cui consumi peggiorano rispetto ai timidissimi recuperi dei mesi precedenti e fanno segnare un -67,7% rispetto allo stesso mese del 2019, con la componente dell’aviazione militare ancora in forte crescita (+44,2%), che ha solo leggermente attenuato il drastico calo degli usi di jet fuel per l’aviazione civile (-70,4%).
Stime future
Secondo queste stime, il calo dei primi dieci mesi salirebbe quindi a circa 8 milioni di tonnellate (poco meno del meno 18%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre su base annua la flessione dovrebbe attestarsi attorno ai 9 milioni di tonnellate (-15%). In ultimo, si ricorda che nel mese di settembre le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato una crescita del 9,6%. Nonostante la forte crescita delle ibride, più del 75% delle vetture immatricolate nel mese hanno ancora un’alimentazione “tradizionale”. Per il mese di ottobre, secondo i dati del “modello dinamico” Unem, ci si attende un calo complessivo rispetto al 2019 di nuovo superiore a quello dello scorso mese di settembre, date le recentissime nuove restrizioni per il diffondersi della seconda ondata della pandemia che potrebbero influenzare negativamente la mobilità dei cittadini, quanto meno per il maggior ricorso allo smart working.