Borsa. Così il valore delle società energetiche è in calo nel primo semestre dell’anno
Perso il 3,3% della capitalizzazione quando l’intero listino ha segnato un aumento di quasi il 5%. L’analisi del centro studi CoMar
L'energia non è andata bene in Borsa, almeno stando ai dati degli ultimi sei mesi. A Piazza Affari ha fatto registrare un calo del 3,3% di capitalizzazione tra gennaio e giugno. Nello stesso periodo l'indice Ftse Mib, che comprende i titoli a maggior capitalizzazione e vale circa l'80% dell'intero listino milanese, ha segnato un rialzo dell'8,6% e l'indice Ftse All Share, che rappresenta l'interro listino, e del 4,79%.
L’analisi
Secondo un'analisi del centro studi di CoMar, alla fine del primo semestre dell'anno le società dell'energia quotate capitalizzavano 176,1 miliardi di euro, rappresentando il 21,9% dell'intero listino (Ftse All Share). Il loro peso è sceso insieme alla loro capitalizzazione, che al 1° gennaio era di 182,1 miliardi di euro e al 1° luglio è risultata essere poco sotto quota 176,1 miliardi. Un conto che riguarda in qualche modo anche lo Stato, che risulta essere socio rilevante della maggior parte di esse. Nello stesso periodo l'indice Ftse All Share è passato da una capitalizzazione di 761,9 miliardi di euro a una di 798,3 miliardi di euro al 1° di luglio. A tutt'oggi la regina di Piazza Affari in termini di capitalizzazione è Ferrari, che vale 71 miliardi e pesa per il 9,9% sull'indice Ftse Mib . Seguono Enel (69 miliardi, pari al 9,6% dell'indice Ftse Mib), Intesa (66 miliardi, il 9,2% del Ftse Mib), Unicredit (60,8 miliardi, 8,3% del Ftse Mib), Stellantis (56,4 miliardi, il 7,9% del Ftse Mib) ed Eni (46,8 miliardi, il 6,5% del Ftse Mib) e Generali (36,7 miliardi, il 5,1% del Ftse Mib).