Brasile, Roussef dice no alle royalty petrolifere a tutti
La presidente ha posto il veto su un controverso disegno di legge sulle redistribuzione dei proventi del petrolio tra le aree produttrici come Rio e San Paolo e quelle che non lo sono
La presidente del Brasile Dilma Rousseff ha bocciato, ponendo il proprio veto, il controverso disegno di legge sulla redistribuzione delle royalty petrolifere tra le aree produttrici e quelle non produttrici di greggio del paese.
Il capo di stato ha infatti respinto un articolo del testo che prevedeva la ripartizione dei proventi del petrolio a partire dal 2013, ha riferito il capo di gabinetto della Presidenza, Gleisi Hoffman, nel corso di una conferenza stampa.
Il Parlamento brasiliano aveva approvato, il 6 novembre scorso, un controverso disegno di legge che prevedeva l'aumento della quota dei proventi del petrolio riservati agli Stati Federati non produttori di greggio a scapito degli stati produttori, come Rio de Janeiro e San Paolo. Sulla legge, che aveva già ricevuto il via libera dal Senato, mancava l'ultima parola del presidente che l'avrebbe potuta promulgare o, come successo, porre il veto.
Gli Stati non produttori di petrolio chiedono che le royalties siano equamente distribuite tra i 27 Stati della Federazione brasiliana: una proposta respinta dalle aree produttrici, che subirebbero un forte impatto nei loro bilanci.