Bruxelles contro Mosca. Le accuse della Ue: ecco come Gazprom domina il mercato
Secondo lo studio europeo, la Gazprom ostacola la concorrenza sul mercato della fornitura di gas in Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia
L’analisi in base alla quale la Commissione Europea ha inviato una comunicazione degli addebiti a Gazprom si basa su diversi punti.
La Commissione di Bruxelles ritiene in via preliminare che Gazprom ostacola la concorrenza sul mercato della fornitura di gas in otto Stati membri (Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia).
La Commissione è del parere che Gazprom metta in atto una strategia abusiva su tali mercati per la fornitura di gas.
Gli otto paesi - In particolare: Gazprom impone restrizioni territoriali nei suoi accordi di fornitura con i rivenditori all'ingrosso e con alcuni clienti industriali nei suddetti paesi. Tali restrizioni comprendono divieti di esportazione e clausole che impongono l'utilizzo del gas acquistato in un territorio specifico (clausole di destinazione).
Per impedire il flusso transfrontaliero di gas, Gazprom ha fatto ricorso anche ad altre misure, tra cui l'obbligo per i grossisti di richiedere il suo accordo per l'esportazione di gas e il rifiuto, in talune circostanze, di modificare il luogo di consegna del gas. La Commissione ritiene che tali misure impediscano il libero scambio di gas all'interno dello Spazio economico europeo.
Aumento di prezzo - Tali restrizioni territoriali potrebbero generare un aumento dei prezzi del gas e consentire a Gazprom di attuare una politica dei prezzi sleale in cinque Stati membri (Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia), imponendo ai grossisti prezzi significativamente più elevati rispetto ai propri costi o ai prezzi di riferimento. Tali prezzi non equi dipendono in parte dalle formule di calcolo utilizzate da Gazprom le quali, indicizzando il prezzo del gas nei contratti di fornitura in base a un paniere di prodotti petroliferi, hanno indebitamente favorito Gazprom rispetto ai suoi clienti.
Il trasporto - È probabile che Gazprom sfrutti la propria posizione dominante sul mercato, subordinando le forniture di gas alla Bulgaria e alla Polonia alla concessione di impegni di altra natura da parte dei rivenditori all'ingrosso per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto del gas. Ad esempio, le forniture di gas sono state subordinate alla realizzazione di investimenti in un progetto di gasdotto promosso da Gazprom o all'accettazione di un suo maggiore controllo su un gasdotto.
La Commissione ritiene in via preliminare che tali pratiche costituiscono un abuso di posizione dominante da parte di Gazprom, vietato all'articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Tale comportamento, se confermato, ostacola le vendite transfrontaliere di gas all'interno del mercato unico e riduce, quindi, la liquidità e l'efficienza dei mercati del gas, aumenta le barriere al commercio tra gli Stati membri e contribuisce all'aumento dei prezzi del gas.
La Commissione ha avviato il procedimento di indagine formale nei confronti di Gazprom il 31 agosto 2012.
La posizione Gazprom - Gazprom occupa una posizione dominante sul mercato della fornitura di gas naturale in tutti i paesi dell'Europa centrale e orientale, detenendo quote di mercato ben al di sopra del 50% nella maggior parte dei paesi e in alcuni di essi quote di mercato sino al 100%.
L'articolo 102 del TFUE vieta l'abuso di posizione dominante sul mercato che rischi di pregiudicare il commercio tra Stati membri. La sua attuazione è definita nel regolamento antitrust, che può essere applicato dalla Commissione e dalle autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri dell'UE.
La procedura - La comunicazione degli addebiti rappresenta una fase formale delle indagini svolte dalla Commissione in merito a presunte violazioni delle norme antitrust dell'UE. La Commissione informa per iscritto le parti interessate degli addebiti mossi nei loro confronti e le parti possono rispondervi per iscritto. I destinatari possono esaminare i documenti contenuti nel fascicolo di indagine della Commissione, rispondere per iscritto e chiedere un'audizione per rendere note le loro osservazioni ai rappresentanti della Commissione e alle autorità nazionali garanti della concorrenza. La Commissione adotta una decisione definitiva solo dopo che le parti hanno esercitato il loro diritto alla difesa.
La Commissione non è soggetta ad alcun termine per lo svolgimento di un'indagine antitrust in merito a una condotta anticoncorrenziale. La durata di tale indagine può dipendere da una serie di fattori, tra cui la complessità di ciascun caso, il grado di cooperazione delle imprese interessate con la Commissione e l'esercizio del diritto alla difesa.