Carbone. Il Wwf stima investimenti pubblici per 73 miliardi di dollari
È il Giappone il Paese che sostiene di più la fonte fossile
Nel corso degli ultimi otto anni, i Governi dei Paesi sviluppati hanno investito più di 73 miliardi di dollari di denaro pubblico in progetti legati al carbone. A livello globale è il Giappone il Paese che più sostiene l'industria del carbone, con oltre 20 miliardi di dollari di finanziamenti tra il 2007 e il 2014, mentre a livello Ocse sono Corea e Germania i Paesi che più hanno investito nella fonte fossile. Il resto degli investimenti pubblici in carbone arriva da istituzioni di finanza pubblica cinesi e russe (che coprono il 23% di quei 73 miliardi di dollari) e da banche multilaterali di sviluppo (22%).
La stima arriva da un nuovo report del Wwf Internazionale (“Under the rug. How Governments and International Institutions are hiding billions in support to the coal”) secondo il quale, sempre tra 2007 e 2014, la finanza pubblica internazionale che investe in carbone è stata responsabile di emissioni di gas a effetto serra pari a quasi mezzo miliardo di tonnellate di anidride carbonica equivalente l'anno.
Per garantire il loro impegno sul cambiamento climatico, spiega Samantha Smith, Leader della Iniziativa Globale su Clima ed Energia del Wwf, i governi devono cogliere queste opportunità politiche e smettere di sostenere l'industria del carbone all'estero. Per l'Ue - i cui membri costituiscono i due terzi degli stati Ocse - la sfida è doppia: superare la divisione interna sullo smantellamento degli impianti a carbone, con l'obiettivo di assumere un ruolo guida sul clima nei colloqui, prima della Cop21 di Parigi che inizierà il 30 novembre.
Il rapporto smentisce invece l'affermazione che il finanziamento alle esportazioni di carbone è necessario per combattere la povertà energetica nei paesi in via di sviluppo, dimostrando che i crediti per l'esportazione del carbone non sono andati ai paesi a basso reddito, ma addirittura un quarto del totale è andato ai Paesi ad alto reddito.