Caro energia, per Assoutenti il piano Cingolani copre il fabbisogno invernale solo per 45 giorni. Da gennaio sarà caos
Le strategie di diversificazione delle fonti hanno permesso di sostituire solo 17 dei 29 miliardi di metri cubi di gas importati dalla Russia e le aziende fornitrici non sono in grado, di acquistare gas ai prezzi TTF e con le fideiussioni d'oro da pagare
Il Piano Cingolani è del tutto inadeguato: in inverno c’è il rischio di razionamenti e stop ad attività, industrie e imprese. Con gli stoccaggi e gli approvvigionamenti di gas attuali le aziende fornitrici non sono in grado di fornire il gas a tutti i propri clienti e riusciranno a coprire il fabbisogno energetico invernale per un periodo non superiore ai 45 giorni, dopo di che sarà il caos, con pesanti razionamenti, case gelate e stop alle attività per industrie e imprese. Lo denuncia Assoutenti, che boccia senza mezzi termini il piano energetico del Ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani.
I numeri e la paralisi
Come noto, i depositi di gas coprono il 20% circa del fabbisogno annuale del nostro paese, e attualmente gli stoccaggi si sono fermati all’82,56%, circa 15 miliardi di metri cubi a disposizione di famiglie e imprese a fronte di consumi di gas che, nella stagione invernale, sfiorano i 400 milioni di metri cubi al giorno – spiega Assoutenti – . Se, da un lato, la dipendenza dal gas russo è scesa dal 40% al 18%, dall’altro i prezzi altissimi e le strategie di diversificazione delle fonti di approvvigionamento avviate dal Governo (Algeria, Azerbaijan e rigassificatori) hanno permesso di sostituire solo 17 dei 29 miliardi di metri cubi di gas importati dalla Russia e bloccato il mercato del gas, perché le aziende fornitrici non sono in grado, tranne pochissime, di acquistare gas ai prezzi TTF e con le fideiussioni d'oro da pagare. I mancati acquisti a cui potrebbe aggiungersi un eventuale stop alle forniture da parte di Mosca, non permetteranno al paese di superare indenne l’inverno, e con le disponibilità attuali già a gennaio l’Italia andrà in default energetico.
Servono misure straordinarie
“Il Governo deve dire la verità e fare una vera operazione di “glasnost’ ”, rendendo pubblico quanto gas le aziende hanno acquistato e a che prezzo, e dicendo chiaramente quale è la reale situazione del gas in Italia e le misure che intende adottare per far fronte all’emergenza – afferma il presidente Furio Truzzi – . Il piano energetico di Cingolani appare invece fumoso e inadeguato ad affrontare in sicurezza il prossimo inverno, e non garantisce trasparenza su prezzi e approvvigionamenti a famiglie e imprese”. “In tutto ciò, nei prossimi giorni le aziende energetiche dovranno comunicare ad Arera le proprie disponibilità di gas, e scopriremo che molte di queste andranno verso il default e non saranno in grado di erogare gas ai propri clienti anche a causa dei prezzi insostenibili dell’energia. Di fronte a tale inquietante quadro crediamo siano necessarie misure straordinarie di solidarietà energetica volte a ridurre i consumi ed evitare la paralisi del paese: ad esempio, si risparmierebbe il 20% del fabbisogno se si posticipasse di 15 giorni il periodo di accensione dei riscaldamenti, e anticipandone lo spegnimento sempre di 15 giorni” conclude Truzzi.