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Caro-energia. Varato il decreto che sostiene le imprese. I commenti di industriali e consumatori

where Roma when Lun, 24/01/2022 who roberto

Le ultime risorse contro il caro-energia - 1,7 miliardi di euro - portano lo stanziamento complessivo a 5,5 miliardi. L’ammontare sarà usato per annullare le aliquote sugli oneri di sistema del primo trimestre

In arrivo altri fondi per calmierarebollette.jpg il caro-bollette, stavolta con un occhio particolare alle imprese. È tutto nel nuovo decreto Sostegni approvato dal Governo: le risorse stanziate contro il caro-energia sono 1,7 miliardi di euro, che vanno ad aggiungersi all’1,6 miliardi per i ristori a varie attività economiche in difficoltà.
 
Meno oneri di sistema
Gli attesissimi aiuti sulle bollette, per stessa ammissione del Governo, si concentrano ora più sulle imprese, visto che il primo intervento inserito in manovra da 3,8 miliardi era pensato soprattutto per dare aiuto alle famiglie nei primi tre mesi del 2022. Questi ulteriori 1,7 miliardi, che portano lo stanziamento complessivo a 5,5 miliardi, saranno usati per annullare, nel primo trimestre, le aliquote sugli oneri di sistema applicate alle utenze con potenza pari o superiore a 16,5 kW e per dare alle imprese energivore (3.800 attività circa) che hanno subito un rincaro del 30% dei costi elettrici un credito di imposta pari al 20% delle spese sostenute per le bollette. Le risorse proverranno dai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, ovvero le aste Ets. È poi previsto un altro intervento, che anticipa la riflessione più ampia in corso sulla tassazione degli extra-profitti di chi guadagna dai prezzi alti dell'energia. Dal primo febbraio al 31 dicembre 2022 arriva un "meccanismo di compensazione" sul prezzo dell'energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili in modo da alleggerire in parte gli oneri di sistema sulle bollette. In pratica, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) calcolerà la differenza tra i prezzi attuali e i prezzi medi dell'energia prodotta fino al 2020 dagli impianti solari, idroelettrici, geotermici ed eolici incentivati con vecchi sistemi. I produttori dovranno versare al GSE la differenza su questi profitti extra, oppure la incasseranno qualora la differenza fosse negativa. Sul fronte ristori, i maggiori beneficiari sono, come previsto, i settori più colpiti dalle chiusure.
 
I commenti di politica, industriali e consumatori

“Bene i fondi stanziati dal governo, come chiesto da tempo dalla Lega. Le cifre deliberate sono sicuramente importanti, ma non ancora sufficienti”. Così il senatore della Lega Paolo Arrigoni, responsabile Energia del partito. “Invitiamo il governo a studiare e mettere in campo a breve altre misure economiche - prosegue - , perché è stimato in 70 miliardi il salasso che attende nel 2022 famiglie e imprese. Chiediamo di intervenire, innanzitutto, con uno spostamento a regime di una parte degli oneri di sistema nella fiscalità generale, a partire dai bonus povertà energetica. Sono poi necessarie - conclude - ulteriori misure per rafforzare il nostro sistema: maggiore estrazione di gas dai nostri giacimenti per metterlo a disposizione dei settori industriali a rischio di sopravvivenza e per ridurre l’alta dipendenza dall'estero, e il raddoppio della TAP per diversificare gli approvvigionamenti”. Il Presidente di Federacciai Alessandro Banzato ha detto invece che “i provvedimenti del Governo sono largamente insufficienti e vogliamo pensare e sperare che siano solo l’inizio di una serie di altri interventi più strutturali. Ci aspettiamo delle misure di vera politica industriale e non interventi congiunturali che - ripeto - non sono sufficienti a calmierare i prezzi dell’energia elettrica e del gas, che per noi sono vitali”. “Il testo disponibile al momento in merito alle misure per contrastare l’emergenza energetica, a nostro avviso, presenta criticità rilevanti nel medio-lungo periodo", commenta invece Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. "Se guardiamo l’immediato - sottolinea Spada - valutiamo certamente positivo l’azzeramento degli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione perché coinvolge tutte le imprese"
Per Assoutenti, infine, le misure emerse dal Cdm e volte a contrastare il caro-bollette sono nettamente deludenti. “Se davvero si vuole riportare le tariffe di luce e gas a livelli accettabili  – afferma il presidente Furio Truzzi – servono almeno 30 miliardi di euro da reperire nel corso del 2022. Risorse che il Governo può trovare già oggi, tassando gli extra-profitti delle società energetiche, pari a 12 miliardi di euro, e revocando qualsiasi finanziamento al fossile o a forme di energia non green (10,5 miliardi)”.

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