Energia

Utile di 800 milioni per la compagnia statunitense e di 1,44 miliardi di dollari per la società britannica

Epoca di bilanci per le compagnie petrolifere. Nel primo trimestre dell’anno la ConocoPhillips ha virato in attivo, grazie a un miglioramento della produzione (+2% a 1,584 milioni di barili equivalenti di petrolio al giorno). Nei tre mesi a marzo, il colosso energetico e petrolifero americano ha messo a segno un utile netto di 800 milioni di dollari, 62 centesimi per azione, contro il rosso da 1,5 miliardi, -1,18 dollari per azione, dello stesso periodo dell'anno precedente. Escludendo le voci straordinarie, le perdite adjusted sono state di 2 centesimi per azione, mentre gli analisti attendevano profitti per 2 centesimi per azione. Per il secondo trimestre la società attende una produzione tra 1,495 e 1,535 milioni di barili di equivalenti del petrolio al giorno. Nel trimestre, i costi di produzione e operativi si sono attestati in calo a 1,6 miliardi, contro gli 1,685 miliardi dello stesso periodo del 2015.
ConocoPhillips ha alzato i dividendi trimestrali del 6%.
Il gruppo petrolifero britannico British Petroleum (Bp) è tornato in utile per 1,44 miliardi di dollari nel primo trimestre rispetto a una perdita di 583 milioni di dollari nel primo trimestre dello scorso anno. Il recupero è stato favorito dalla tenuta del prezzo del greggio negli ultimi mesi, spiega il gruppo nella nota sui risultati, nonché dal piano di riduzione dei costi intrapreso.
Per quanto riguarda l’andamento dell’anno passato, la Royal Dutch Shell ha chiuso il 2016 con un utile in calo a 3,5 miliardi di dollari dai 3,8 dell'anno precedente, segnando il risultato peggiore in un decennio. Lo scrive l'agenzia Bloomberg. Nel 2016 i prezzi del petrolio sono scesi fino a 27 dollari al barile, rimanendo per mesi poco sopra i 40 dollari. Nell'ultimo trimestre dell'anno Shell ha visto l'utile scendere a un miliardo dagli 1,8 dello stesso periodo del 2015.