La Digos scopre un mega-furto di gasolio a Marghera
Da uno dei più grandi stabilimenti d'Europa veniva sottratto gasolio, poi rivenduto a metà prezzo a pompe di benzina compiacenti
Un sistema criminale ingegnoso per sottrarre da uno dei più grandi stabilimenti d'Europa a Marghera, gasolio in quantità che veniva poi rivenduto a metà prezzo anche a pompe di benzina compiacenti. Lo ha scoperto la Digos di Venezia, che ha notificato dieci provvedimenti restrittivi, sui 17 indagati complessivi, ''per 34 capi d'imputazione'' ha ricordato nella conferenza stampa il procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Mastelloni, presenti il procuratore Luigi Delpino e al questore Vincenzo Roca.
Menti dell'organizzazione due dipendenti della Petroven, Marco Bergamo, 48 anni, di Campalto (Venezia), e Francesco Bonaldo, 51, di Salzano (Venezia), sindacalista fino al 2012 nella Cgil, quando è stato espulso dallo stesso sindacato.
La Petroven non si era inizialmente accorta dell'ammanco di carburante, anche perché il quantitativo rientrava nella fascia di tolleranza dello scarto fisiologico dovuto a eventuali evaporazioni o perdite che si attesta intorno allo 0,5%.
Le autobotti coinvolte nella sottrazione di carburante hanno trasportato circa 650 mila litri dal gennaio 2011 al marzo 2012. La scoperta risale a pochi mesi fa, quando un autotreno è stato fermato e controllato dalla Polstrada su richiesta della Digos. Il mezzo è risultato più leggero del dovuto; da qui sono partite le indagini che hanno poi fatto emergere non solo le responsabilità, ma anche le ripetute minacce ai camionisti che non volevano collaborare alla truffa.