Dopo anni ripartono le perforazioni a Ragusa . Avviati i primi cantieri
Avviati i lavori per l'approntamento del cantiere che ospiterà i pozzi esplorativi in località Buglia Sottana
Ottenute le autorizzazioni necessarie e condotti gli adempimenti amministrativi previsti dagli enti interessanti, la società petrolifera Irminio Srl ha avviato nei giorni scorsi in contrada Buglia Sottana (Ragusa) il cantiere relativo alla costruzione della piazzola necessaria per la successiva realizzazione dei pozzi esplorativi. La prima fase dei lavori prevede l'approntamento del cantiere, i rilievi topografici e i tracciamenti sul campo, lo scotico (asportazione del terreno superficiale), la posa dei quattro container destinati agli uffici del personale tecnico, al ricovero dei materiali e ai servizi per i lavoratori che operano sul sito. Il terreno di scotico verrà conservato all'interno dell'area per essere riutilizzato per i ripristini dopo i lavori. Questa fase preliminare di lavori dura circa due settimane. Seguiranno altre operazioni relative alla costruzione delle vasche e del piazzale, secondo il programma concordato con le istituzioni.
Il programma ambientale - Le proteste iniziali di alcuni cittadini di Ragusa si sono presto sopite. "Dopo quasi 7 anni dall'inizio dell'iter burocratico - afferma Antonio Pica, amministratore di Irminio Srl - avviamo i lavori a Buglia Sottana. Si è trattato di un percorso lungo e tortuoso, che ha comunque permesso di dimostrare la nostra volontà di operare nel pieno rispetto del territorio e dell'ambiente circostante. Siamo soddisfatti: oggi avviamo il cantiere in cui tutte le attività verranno gestite nella massima sicurezza, per i lavoratori e per il territorio. Tutte le lavorazioni, anche le più banali, saranno monitorate per ridurre al minimo le interferenze con l'ecosistema: un cantiere che vogliamo sia preso come modello non solo in provincia di Ragusa ma nell'intera Sicilia".
Tra i lavoratori già presenti in cantiere sono operativi tre tecnici incaricati del monitoraggio ambientale, i quali hanno installato la strumentazione; l’area è stata anche stata analizzata dal Cnr. Oltre ai lavoratori che operano direttamente sul cantiere, sono coinvolte una decina di ditte, tutte locali.