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Ecco l’accordo Eni e Socar su nuovi gasdotti, emissioni, ccs e produzione di biocarburanti

where S.Donato Milanese (Milano) when Lun, 09/09/2024 who roberto

Prevede una cooperazione nei settori dell’esplorazione e della produzione di idrocarburi, cattura e trasporto dell’anidride carbonica in giacimenti in Azerbaigian e anche produzione da oli vegetali esausti

Eni e la società energetica statale claudio-descalzi_0.jpgazera Socar, nell’ambito della visita del presidente della Repubblica dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev, hanno firmato tre protocolli di intesa negli ambiti della sicurezza energetica, della riduzione delle emissioni di gas serra e nella filiera di produzione dei biocarburanti.
 
Sicurezza
Eni e Socar hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per ampliare la cooperazione nei settori dell’esplorazione e della produzione di idrocarburi, nonché nelle infrastrutture nazionali e internazionali di trasporto del gas allo scopo di rafforzare la sicurezza energetica dell’Europa e dell’Italia in particolare.
 
Emissioni
Un secondo protocollo d’intesa prevede la cooperazione delle due società nella riduzione delle emissioni di gas serra e per l’efficientamento energetico nel settore upstream in Azerbaigian, attraverso l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili, inclusa la valutazione di soluzioni di cattura e trasporto dell’anidride carbonica da impianti esistenti nei vari settori industriali, lo stoccaggio ed utilizzo in giacimenti in Azerbaigian (ccus), oltre alla identificazione di opportunità nell’ambito di progetti di sviluppo di energia rinnovabile.
 
Biocarburanti
Infine, è stato firmato un protocollo di intesa per esplorare una potenziale cooperazione nell’ambito della filiera di produzione dei biocarburanti: in particolare, saranno valutati progetti di sviluppo in Azerbaigian e nell’area caucasica di colture energetiche su terreni degradati, introduzione di colture di secondo raccolto in rotazione con i cereali e la valorizzazione di residui agro-industriali e di altra natura, come gli oli vegetali esausti, anche nell’ottica di una possibile conversione di raffinerie tradizionali in bioraffinerie, facendo leva sul know-how e le tecnologie proprietarie di Eni ed Enilive.

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