Gli ecologisti al G7 Energia chiedono efficienza e rinnovabili
Striscione di Greenpeace, il carbone di Monica Frassoni
Mentre i ministri dell’energia dei Paesi del G7 erano riuniti a Roma, attivisti di Greenpeace hanno aperto un enorme striscione dalla Terrazza del Pincio, che affaccia su piazza del Popolo, con scritto “G7: go renewable, go clean & independent”, perché lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica è l’unica via per aumentare l’indipendenza energetica.
Al G7 si discute di come ridurre la dipendenza dalla Russia, alla luce dell’intensificarsi della crisi ucraina. Secondo Greenpeace, “i leader delle maggiori potenze mondiali si preparano a fornire le risposte sbagliate: Paesi come Regno Unito o Polonia vorrebbero continuare a importare gas, petrolio e carbone cambiando fornitore, rivolgendosi ai mercati del Medio Oriente, del Caucaso o del Nord America. Questa politica metterebbe a rischio l’impegno dell’Europa per la lotta ai cambiamenti climatici”.
“Chiediamo che con la riunione del G7 di oggi, a Roma, si compia il primo passo per porre fine alla dipendenza dalle fonti energetiche sporche e nocive”, afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia.
Alcuni Paesi, tra cui Regno Unito, Polonia, Stati Uniti e Canada, vedono nello “shale gas” la soluzione per garantire maggiore indipendenza energetica. Tuttavia, un accresciuto sfruttamento di quella fonte sarebbe anche causa di enormi problemi ambientali e sanitari, e non avrebbe praticamente alcun effetto sulle importazioni del gas russo prima del 2030. Sull’uso dello shale gas vi è già un divieto in Francia – scrive Greenpeace – mentre la SPD, che è parte della coalizione di governo in Germania, chiede che venga dichiarato illegale il fracking.
“I governi di tutto il mondo subiscono costantemente l’azione di lobby di gruppi quali Bp, Shell, Edf, Pge, Rwe, Eon, Enel, Eni, Vattenfall, Iberdrola e Cez, interessati a tenere le nostre economie ostaggio delle fonti fossili. Molte di queste compagnie sono in affari con i colossi dell’energia russa. Vorrebbero confermare il ruolo essenziale delle fonti energetiche sporche, semplicemente cambiando partner economici, con la prospettiva di sceglierne di nuovi, ugualmente inaffidabili e scarsamente democratici”, secondo Greenpeace.
Con un sacco di 30 chili di carbone e con un pannello solare organico, gli attivisti della lista Green Italia Verdi Europei, guidati dai candidati alle elezioni europee, hanno manifestato di fronte all’hotel Majestic di Roma, in concomitanza della conferenza stampa di chiusura del G7 Energia. “Questo è il carbone che per molti di quelli oggi riuniti alle nostre spalle è pulito, questo è un carbone che in realtà uccide e provoca migliaia di morti l’anno, noi invece vogliamo guardare al futuro, a differenza di questi signori che guardano al passato, alla preistoria”.
“Il Governo italiano non deve guardare al problema della sicurezza energetica in termini di maggiore produzione, ma in termini di migliore e minore consumo. La soluzione per la nostra sicurezza energetica di altri Paesi è puntare decisamente sull’efficienza energetica, insieme alle energie rinnovabili – ha affermato la copresidente dei Verdi europei e candidata per Green Italia Verdi Europei Monica Frassoni – solo cambiando l’attuale modello energetico, ci garantirà nuovi posti di lavoro e una reale sicurezza energetica“.