Energia. Bolletta 2020 in calo del 41% sul 2019. Mai così da 30 anni
La fattura energetica stimata nel pre-consuntivo Unem a quota 23,3 miliardi di euro. Diminuisce di oltre il 17% l'import di petrolio. Prezzo medio del greggio a 42,4 $ (-22,3%)
Crolla nel 2020 la bolletta energetica dell'Italia: sarà di 23,3 miliardi (-41% rispetto ai 39,4 miliardi di un anno fa, mentre la bolletta petrolifera sarà pari a 12 miliardi di euro (-45% rispetto ai 21,7 miliardi del 2019). Le stime si leggono nel preconsuntivo petrolifero 2020" a cura dell'Unem (l’ex Unione Petrolifera). In entrambi i casi si tratta dei valori più bassi degli ultimi 30 anni, come ha sottolineato il presidente dell'Unem Claudio Spinaci. Sempre nell'anno straordinario 2020, la domanda di energia ha visto il forte decremento per il petrolio (-17,4% sul 2019). Il consumo di petrolio nel 2020 si stima pari a 49,7 milioni di tonnellate (-17,4% rispetto alle 60,2 milioni di tonnellate del 2019). Anche il prezzo medio del greggio importato vedrà un forte calo, attestandosi a 42,4 dollari a barile (-22,3% rispetto al valore medio di 64,7 dollari/barile del 2019). Il calo di domanda e consumi ha conseguenze anche sugli introiti per le finanze pubbliche, con un valore delle accise stimato al 2020 in 21,6 miliardi, 4,7 miliardi in meno rispetto ai 26,3 miliardi del 2019 (-18%).
Consumi energia
L'Unem stima nel 2020 un consumo complessivo di energia pari a 142,4 milioni di tonnellate, con una riduzione del 10,6% (circa 17 milioni in meno) sul 2019 dovuto, spiega il rapporto, "soprattutto alle misure di lockdown, che si sono susseguite nel corso dell’anno e che hanno colpito in particolar modo il settore dei trasporti". Oltre al forte calo del petrolio - diminuito del 17,4% e con un peso sul totale sceso al 33,5% rispetto al 37% del 2019 - è diminuito anche il consumo di gas naturale (-7%) "che si conferma la prima fonte di energia con una quota vicina al 40%, favorito nella produzione termoelettrica sia dalla riduzione delle proprie quotazioni, nel corso dell’anno, che dall’andamento dei prezzi dei diritti di emissione". Il consumo di carbone fa invece segnare un calo del 30%. L'unico andamento in crescita nel corso del 2020 ha riguardato le fonti rinnovabili, il cui consumo è cresciuto del 2,6% sull'anno prima. L'aumento è "in larga parte dovuto all’aumento della produzione idrica e fotovoltaica, nonché alla priorità di dispacciamento nella copertura della domanda di energia elettrica".
Prodotti petroliferi
Tra i prodotti petroliferi, il jet fuel ha visto la diminuzione più accentuata, con un calo del 66% rispetto al 2019, con una perdita di 3,2 milioni di tonnellate in valore assoluto. La benzina ha visto un calo del 20,7%, mentre il gasolio segna un decremento del 16,9% "per la parziale tenuta del trasporto merci". In decisa contrazione - segnala il rapporto Unem - anche le vendite sulla rete carburanti, che complessivamente sono diminuite mediamente del 20%, con un meno 34% sulla rete autostradale che negli ultimi 10 anni ha perso il 70% dei volumi.