Surprais! Cala la fattura petrolifera in Italia. Up: “Merito della produzione nazionale”
Rita Pisticchio: l’estrazione nazionale di petrolio è passata da 5,3 a 5,4 milioni di tep, con una crescita dell'1,7%. In calo le importazioni. Ma non si parla del crollo dei consumi
La fattura energetica italiana, quella che il Paese paga per approvvigionarsi all'estero, nel 2012 è stata pari a 64,4 miliardi di euro (+2,4%). Lo rende noto l'Unione petrolifera, che a giugno scorso aveva stimato una bolletta di oltre 66 miliardi. È risultata in calo rispetto al 2011 anche la fattura petrolifera (33,9 miliardi contro 34,5), la cui stima era di 37 miliardi. A far migliorare i conti sarebbe, secondo Up, l’aumento della produzione, mentre non si fa riferimento in quest’analisi al crollo verticale dei consumi.
Rita Pisticchio, che lavora presso l’organizzazione dei petrolieri, ha spiegato, nel corso del seminario Aiee intitolato “Il sistema energetico italiano nel 2012 e verso il 2013”, che la fattura energetica risulta migliore delle attese non perché il prezzo sia diminuito. Nel 2012, infatti, si è registrato un nuovo record dei prezzi in media annua per il brent, a 111,7 dollari al barile, che con un cambio medio pari a 1,29 fanno 86,8 euro. A pesare in positivo sarebbe invece, secondo Pisticchio, la produzione nazionale di petrolio e gas, che ha fatto risparmiare all'Italia 6,4 miliardi di euro: quella di greggio, in particolare, è passata da 5,3 a 5,4 milioni di tep, con una crescita dell'1,7%.
Le importazioni di greggio, invece, sono diminuite nel complesso del 4,6% a 68,7 milioni di tonnellate, con il forte calo del Medio Oriente, a causa dell'embargo a Iran e Siria e il grado di dipendenza petrolifera dall'estero si è posizionato sul 91%.