L’energia è cambiata, ma il primato Usa nella produzione di petrolio durerà solo 10 anni
Nel 2015 la produzione dovrebbe assestarsi intorno agli 11 milioni di barili ma, secondo l’Aie, questa tendenza non è destinata a durare. A quel punto, sottolinea l’agenzia, “sarà necessario un aumento sostanziale della produzione di petrolio del Medio Oriente”
Gli Stati Uniti saranno il primo produttore mondiale di petrolio nel 2015, ma lo resteranno soltanto per un decennio. È la previsione dell’Aie, l'agenzia
internazionale dell’energia di base a Parigi, contenuta nel suo rapporto annuale presentato, il World Energy Outlook che tiene in considerazione la produzione di petrolio non convenzionale, come il petrolio di scisto.
Al momento gli Usa sono il terzo produttore mondiale, con 8 milioni di barili al giorno, mentre nel 2015 la produzione dovrebbe assestarsi intorno agli 11 milioni di barili. L’Aie
sottolinea tuttavia che questa tendenza “non è destinata a durare”. A quel punto, sottolinea l’agenzia, “sarà necessario un aumento sostanziale della produzione di petrolio del Medio Oriente, per far fronte alla crescita della domanda”.
Intanto, sempre l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) nel suo ultimo bollettino mensile ha sottolineato che nei prossimi mesi i prezzi potrebbero salire a causa dell’aumento stagionale della domanda e dai problemi di produzione in alcuni paesi Opec, come Libia e Iraq. L'Aie sottolinea come la produzione di petrolio Opec a ottobre sia scesa per il terzo mese consecutivo, calando di 105 mila barili al giorno a 29,89 milioni di barili al giorno.