Energia e crisi. In Libano si prega in una stazione di benzina per scongiurare il collasso economico
Lo shaykh Ali Hussein ha pronunciato una predica invitando i politici ad "agire prima che sia troppo tardi" all'interno della stazione di benzina Coral di Jiyye, a sud di Beirut
A Beirut si prega per la benzina. Poco a sud della capitale libanese, che è al collasso economico, si è svolta un’insolita preghiera comunitaria islamica in una stazione di servizio. Il solenne rito del venerdì, giorno di festa nel calendario islamico, è stato guidato dallo shaykh Ali Hussein all'interno della stazione di benzina Coral di Jiyye, località marittima pochi chilometri a sud di Beirut. L'alto prelato musulmano ha pronunciato la predica non da un pulpito ligneo, bensì appoggiato a uno dei macchinari di distribuzione del combustibile, sempre più scarso nel Libano, che da due anni a questa parte è investito dalla sua peggiore crisi finanziaria negli ultimi decenni. "Leviamo al cielo un grido per la dignità degli esseri umani", ha detto lo shaykh Hussein, citato dall'agenzia governativa libanese Nna.
La repubblica del mercato nero
Il religioso ha dato voce alle forti critiche dell'opinione pubblica locale contro i governanti, accusati di corruzione e clientelismo: "ci hanno reso poveri e ci hanno bruciato. Hanno trasformato la Repubblica del Libano in una Repubblica del mercato nero, in una Repubblica delle bande armate, delle mafie e delle affiliazioni clientelari". Al Paese, che ha annunciato un anno e mezzo fa il fallimento del suo sistema finanziario, mancano le risorse in valuta pesante per acquistare combustibile. Questo riguarda non solo gli automobilisti, ma anche le centrali elettriche di Stato e i generatori elettrici privati. Senza il funzionamento di queste installazioni, non solo il paese non ha elettricità ma non arriva nemmeno l'acqua perché le pompe elettriche non funzionano, portando alla paralisi altri servizi essenziali, come ospedali e scuole. "Stiamo vivendo una morte quotidiana", ha detto lo shaykh, invitando i politici ad agire prima che sia troppo tardi.
Siria: delegazione governo Beirut a Damasco dopo 10 anni
Intanto, per la prima volta dopo 10 anni una folta delegazione governativa libanese si è recata a Damasco per incontrare gli omologhi siriani. L'obiettivo della visita è quello di negoziare il passaggio attraverso il territorio siriano, di energia elettrica dalla Giordania e di gas naturale dall'Egitto. La delegazione libanese che si è recata a Damasco era composta dal vice premier libanese e ministro della Difesa Zeina Acar, dal ministro delle Finanze Ghazi Wazni, dal ministro dell'Energia Raymond Ghajar e dal generale Abbas Ibrahim, direttore generale della Sicurezza generale, il più importante servizio di intelligence libanese.