Energia. La Polonia annuncia la riduzione dell’uso dal carbone e dà il via libera al nucleare
Nel 2019 il carbone e la lignite garantivano l'80% dell'elettricità consumata in Polonia e 100mila posti di lavoro. Il primo reattore dal 2033
La Polonia ridurrà la propria dipendenza dal carbone, a tutto vantaggio delle energie rinnovabili e del nucleare. In particolare, saranno investiti nel settore atomico 150 miliardi di zloty (circa 33 miliardi euro). Lo ha annunciato - leggiamo su Italia Oggi - il ministro del clima, Michal Kurtyka, precisando che il primo reattore sarà operativo nel 2033. Altri 29 miliardi di euro saranno investiti nell' eolico offshore.
Ancora nel 2019 il carbone e la lignite garantivano l'80% dell' elettricità consumata in Polonia, ma il bilancio delle emissioni di CO2 e la politica energetica dell'Ue hanno costretto Varsavia ad accelerare la propria transizione energetica. Il nuovo piano energetico, che deve essere ancora approvato dal parlamento, farà crollare quota di carbone nella produzione di elettricità: tra il 37 e il 56% nel 2030 e tra l’11 e il 28% nel 2040, ha spiegato il ministro del clima. La svolta, che richiede forti investimenti, deve essere accettata anche sotto il profilo sociale, in un paese in cui circa 100mila posti di lavoro dipendono proprio dal carbone.
Quanto al nucleare, osserva Grzegorz Zielinski, direttore generale per l'Europa centrale presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, si tratta più di una dichiarazione d’intenti che di un programma. Non è ancora stato selezionato nessun sito per la centrale e con la vicenda di Chernobyl la percezione del nucleare è complessa.