Eni nel mirino dell’Autorità: ha ostacolato i clienti in fuga. In 83mila casi
Disatteso, in particolare, l'obbligo di inviare il conguaglio non oltre sei settimane dopo il cambio di fornitore, che l'Eni non avrebbe rispettato con 83mila clienti circa
L'Autorità per l'Energia ha aperto un'istruttoria sull'Eni, rea di aver "creato un potenziale ostacolo alla concorrenza". La compagnia di Scaroni si sarebbe “dimenticata” di inviare il conguaglio, entro il termine previsto di 6 settimane, dopo il cambio di fornitore. Sono coinvolti nell’operazione circa 83mila clienti, ai quali non sarebbe stato consentito quindi "di cambiare facilmente venditore”.
L'Eni si incontrerà "con l'Autorità per spiegare le motivazioni, di natura tecnica e spesso indipendenti da Eni, alla base dei casi riscontrati". Lo riferisce all'Ansa un portavoce del gruppo petrolifero in merito all'istruttoria dell'Autorità per l'energia.
“Sottolineiamo - prosegue - che eventuali ritardi nell'emissione dell'ultima fattura non ostacolano la volontà del cliente di passare a un altro fornitore, e quindi non pregiudicano il funzionamento del libero mercato che è per noi fondamentale”.
L'istruttoria avviata dall'Autorità per l'Energia vuole vederci chiaro su due distinti comportamenti da parte della società energetica. Il primo è appunto quello relativo alle difficoltà sul cambio di gestore: secondo la normativa europea, infatti, nei settori elettricità e gas è espressamente previsto che i clienti debbano ricevere “un conguaglio definitivo a seguito di un eventuale cambiamento del fornitore” e che questo debba avvenire “non oltre sei settimane dopo aver effettuato il cambiamento di fornitore”. Dallo scambio di informazioni avvenuto tra l'Autorità e la stessa Eni è emerso, si legge nella delibera di avvio dell'istruttoria, che "nel periodo compreso tra il primo aprile 2011 e il primo gennaio 2013, 82.959 clienti del settore elettrico, del settore del gas naturale e dual fuel che hanno cambiato fornitore non hanno ricevuto la fattura di chiusura”. Tra l'altro “la mancata fatturazione di chiusura riguarda un numero considerevole dei casi di switch out complessivamente gestiti”. Poiché il conguaglio definitivo è proprio la misura prevista dal legislatore affinché i clienti possano facilmente cambiare gestore, secondo l'Autorità “la condotta di Eni, non consentendo al cliente di cambiare facilmente venditore e nella specie non consentendo al cliente di chiudere definitivamente il proprio rapporto con la società di vendita uscente nei tempi previsti, crea un potenziale ostacolo alla concorrenza, se non altro diffondendo tra i consumatori sfiducia nella possibilità di cambiare facilmente fornitore, chiudendo definitivamente il rapporto con il precedente, e nel buon funzionamento del mercato”.
Per il gruppo petrolifero c'è poi un'aggravante, determinata dal fatto che “la condotta è posta in essere dall'operatore incumbent nel mercato della vendita del gas ai clienti finali, nonché da uno dei principali operatori del mercato della vendita di energia elettrica ai clienti finali”.
Il secondo comportamento potenzialmente scorretto riguarda invece la periodicità della fatturazione, che dovrebbe rispettare determinati parametri in base ai consumi. Tra gennaio 2012 e settembre 2013 lo Sportello per il consumatore ha invece ricevuto un totale di circa 3mila reclami su questo punto. L'Autorità ora avrà 180 giorni per ulteriori approfondimenti e accertare la violazione, al termine dei quali avrà ulteriori 90 giorni per arrivare al provvedimento finale con l'eventuale sanzione (ma c'è anche la possibilità di un accoglimento di impegni senza arrivare quindi alla multa), e i provvedimenti per ripristinare periodicità di fatturazione e garantire il conguaglio definitivo.