L’E.On Italia tenta lo spezzatino, tratta con Erg e con la ceca Eph
Ancora in sospeso l’offerta Edison sull'intero portafoglio
Il colosso tedesco E.On prova a giocare la carta dello spezzatino per la vendita delle attività italiane (circa 6mila megawatt di capacità produttiva) e, almeno per il momento, lascia nel cassetto l'offerta ricevuta da Edison per l'intero portafoglio.
In questi giorni, la capogruppo di Dūsseldorf tratta con la genovese Erg per vendere il polo idroelettrico di Terni e con l'utility ceca Eph per le centrali a gas e quella a carbone di Fiume Santo in Sardegna.
Se le due cessioni fossero chiuse in tempi brevi e per una cifra complessiva sul miliardo di euro, la società di Dūsseldorf passerebbe ai negoziati di secondo livello, per cedere i clienti (sono interessate Hera e Italtrading), il segmento fotovoltaico (F2i e Capital Stage) e gli impianti eolici (ci sarebbe un interessamento di F2i). In questo modo l’E.On potrebbe ricavare circa a 1,5 miliardi contro i 3 che la società sperava di ricavare.
In alternativa l’E.On potrebbe accettare la proposta complessiva dell’Edison, la quale con gli asset costituirebbe una nuova società di cui offrire all’E.On come parte del pagamento una quota di azioni.