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Gasdotti. Tap in funzione entro fine anno. Timori per le forniture dalle zone in guerra

where Milano when Lun, 05/10/2020 who roberto

Il direttore generale Luca Schieppati ha detto all’Energy Summit: siamo in linea con aspettative. Preoccupano ora le ripercussioni della guerra per il Nagorno-Karabakh

È fatta per il gasdotto Tap: è pronto a gasdotto-tap.jpgentrare in funzione entro fine anno con le prime consegne di gas in Italia. È quanto ha dichiarato il managing director Luca Schieppati, parlando all’Italian Energy Summit, organizzato da 24 Ore Eventi in collaborazione con il Sole 24 Ore. “Siamo quasi arrivati, stiamo completando le attività e vi confermo che per fine anno potremo finalmente aprire il corridoio meridionale. È stato un periodo intenso, abbiamo avuto molte complessità ma siamo in linea con le aspettative”, ha precisato.
 
I dettagli del progetto
Il gas naturale verrà estratto dal giacimento offshore di Shah Deniz, al largo delle coste del Mar Caspio, per una capacità di estrazione di circa 25 miliardi di metri cubi annuali di gas. La multinazionale che ha gestito il progetto infrastrutturale internazionale è formata da varie società del settore energetico. Gli azionisti sono Snam (20%), l’inglese BP (20%) l’azera Socar (20%), la belga Fluxys (19%), la spagnola Enagás (16%), la svizzera Axpo (5%).
 
Tensioni di guerra
Intanto proprio in Azerbaigian si combatte tra armeni e azeri per la zona del Nagorno-Karabakh mettendo a rischio impianti e pipeline. "L'esercito azero sta assicurando e fornendo sicurezza e protezione alle nostre infrastrutture": lo ha confermato la Socar, la società petrolifera statale dell'Azerbaigian, precisando che "la produzione e l'esportazione di petrolio e gas dall'Azerbagian continua come di consueto" nonostante i combattimenti tra armeni e azeri attorno al Nagorno-Karabakh. Lo riporta l'agenzia Interfax.  
 
Delmastro (Fdi), stop Turchia in Ue
"Il Sultano Erdogan, dopo l'invasione della Siria, dopo lo sconfinamento armato nelle acque territoriali di Cipro per accaparrarsi i giacimenti energetici, dopo il controllo della Libia sempre con interessi energetici, ora manda i soldati nella zona del Nagorno Karabakh dell'Azerbaigian e contro l'Armenia per controllare importanti oleodotti e gasdotti che servono anche l'Italia e l'Europa. Ci vuole un disegnino per fare comprendere la guerra per l'approvvigionamento energetico che il Sultano sta giocando a detrimento dell'Europa e dell'Italia?". Lo afferma Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo FDI in commissione Esteri. "Di Maio ponga con forza la questione in Europa della revoca dello status di paese candidato all'adesione della Turchia che frutta miliardi di contributi e prestiti al Sultano. Solo la somma delle debolezze italiane ed europee può produrre il paradosso di finanziare chi ci fa la guerra energetica e di civiltà", conclude.

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