Gasdotti. Al via in Grecia la costruzione del Trans Adriatic Pipeline
A Melendugno (Lecce) il Comune fa opposizione in tutti i modi contro il cantiere
Si è svolta a Salonicco la cerimonia che ha segnato l'inizio della costruzione del Trans Adriatic Pipeline (Tap), il progetto che mira a portare il gas azero sul mercato europeo.
Con una capacità iniziale di 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno il gasdotto, lungo 878 chilometri, dovrebbe diventare operativo a partire dal 2020, portando in Ue il gas dal giacimento di Shah Deniz II in Azerbaigian. Il Tap si collegherà con il Trans Anatolian Pipeline (Tanap) al confine tra la Turchia e la Grecia, attraversando circa 480 chilometri del territorio greco prima di attraversare l'Albania e l'Adriatico, approdando infine sulla costa meridionale italiana.
“Una volta completato, il Tap sarà un ulteriore asset per la sicurezza energetica europea”, ha detto il commissario Ue per l'Unione energetica, Maros Sefcovic, a Salonicco in rappresentanza dell'esecutivo comunitario. “Il corridoio sud resta fondamentale” per l'Ue e la fine dei lavori per il 2020 “è di cruciale importanza”.
"Un lavoro così complesso deve cautelarsi che non ci siano problemi nelle fasi dei lavori. Quindi la cura nella scelta delle imprese non è una esclusione delle imprese pugliesi, ma è la ricerca di chi è nelle condizioni migliori per poter garantire certi servizi". Lo ha detto il country manager di Tap Italia, Michele Mario Elia, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare le polemiche delle divisioni locali di Confindustria e Ance sulla esclusione delle imprese pugliesi dalla realizzazione del gasdotto. "Non mi sembra - ha detto Elia - che Confindustria e Ance si siano lamentate, anzi erano contente e hanno partecipato attivamente all'ultimo convegno con le imprese del territorio". "La maggior parte delle imprese pugliesi sono all'altezza", ha proseguito Elia, e "Saipem, Renco e le altre imprese che hanno vinto parti prevalenti dei lavori, stanno cercando, selezionandole in maniera trasparente e chiara, tutte quelle che possono dare un contributo alla realizzazione dell'opera sul territorio".
I primi operai sono arrivati a Melendugno domenica sera per alzare una recinzione e stamattina presto sono tornati nell'area, poco distante dal cimitero, in precedenza delimitata da paletti, cerchi rossi tracciati sul terreno e nastri sugli alberi. In zona si sono recati anche gli attivisti del Comitato No Tap, i vigili urbani e alcuni tecnici del Comune di Melendugno, che hanno scattato foto e preso le misure della recinzione.
Secondo il sindaco Marco Potì “le operazioni sono del tutto illegittime, perché effettuate in un'area diversa da quella indicata nella comunicazione inviata da Tap al Comune il 13 aprile scorso, con cui si annunciava l'inizio dei lavori. Inoltre, la bonifica da ordigni bellici e le ispezioni archeologiche, ovvero le attività che Tap asserisce di aver iniziato, non possono essere considerate come avvio del cantiere”.
Infine il Comune di Melendugno ha dichiarato decaduta, “per ogni adempimento di sua competenza”, l'Autorizzazione unica alla costruzione dell'opera rilasciata un anno fa dal ministero dello Sviluppo economico.
Il motivo per cui il Comune ritiene che l'Autorizzazione non sia più valida è “il mancato inizio dei lavori ad oggi”, nonostante il termine per l'inizio fosse stabilito al 16 maggio. Nei giorni scorsi, infatti, la multinazionale ha consegnato i lavori alle ditte incaricate di effettuare la bonifica degli ordigni bellici e le indagini archeologiche nell'area, che ospiterà il gasdotto e il terminale di ricezione. Le ditte hanno, a loro volta, recintato l'area su cui lavoreranno. Secondo l'ente locale, però, questo tipo di interventi “non costituiscono inizio dei lavori in quanto integrano prescrizioni ante operam”. Inoltre, è specificato nella nota inviata stamattina ai ministeri, “secondo consolidato orientamento giurisprudenziale, ai fini del rispetto del termine di inizio lavori occorre il compimento di attività direttamente e immediatamente collegate all'inizio dei lavori e tali non possono essere considerate la realizzazione della recinzione del cantiere, la pulizia dell'area, l'installazione della cartellonistica”.