Gazprom e CNPC firmano un accordo per la fornitura di gas russo in Cina
Durante il G20 Aleksej Miller e Zhou Jiping hanno trovato l’accordo sul volume e i tempi di inizio delle esportazioni, il livello di “take or pay”, l’aumento progressivo degli approvvigionamenti, il grado di pagamenti garantiti, il punto di consegna del gas alla frontiera e altre condizioni chiave
Al G20 di San Pietroburgo non è stato solo tempo di decisioni geopolitiche ma anche di affari veri e propri tra i partecipanti. Il presidente di Gazprom, Aleksej Miller, e il Presidente del Consiglio di Amministrazione della China National Petroleum Corporation (CNPC), Zhou Jiping, hanno firmato un accordo sulle condizioni di base di approvvigionamento di gas naturale dalla Russia alla Cina, attraverso il percorso orientale. Il documento è giuridicamente vincolante ed è stato firmato in conformità a degli accordi precedenti. La cerimonia della firma si è svolta alla presenza del presidente russo Vladimir Putin e del presidente cinese Xi Jinping.
Sono state discusse e concordate tutte le principali condizioni riguardanti le future forniture di gas al mercato cinese: il volume e tempi di inizio delle esportazioni, il livello di “take or pay”, l’aumento progressivo degli approvvigionamenti, il grado di pagamenti garantiti, dal punto di consegna del gas alla frontiera, e altre condizioni chiave per il gas.
A riguardo, Miller ha commentato: “Entrambe le parti hanno sottolineato la natura strategica e di lungo termine della nostra partnership. Il fatto che la firma delle condizioni di base abbia avuto luogo durante il G20 Forum indica l'attenzione di entrambe le parti per la conclusione positiva dei negoziati e la firma del contratto fino alla fine del 2013.”
Intanto Gazprom ha pubblicato i dati preliminari sui volumi di gas esportati nei primi mesi del 2013. I dati - riferisce il colosso russo del metano - mostrano un aumento del 12% dell'export, per un totale di 92.3 miliardi di m3 (rispetto agli 82.4 miliardi di m3 del 2012). Per quanto riguarda il mese di luglio, la società ha esportato 13.5 miliardi di metri cubi (rispetto ai 10.5 miliardi di m3 del 2012). Le ragioni principali di questi aumenti sono state il freddo a inizio anno e un inverno particolarmente lungo, oltre a tempi di stoccaggio relativamente maggiori del solito.