Il ministero dell’Ambiente autorizza più stoccaggio gas nei pozzi Stogit nel cremonese
Dopo aver bocciato il progetto di 38 nuovi pozzi di stoccaggio gas a Sergnano, è stata accettata la richiesta di aumentare la capacità di stoccaggio gas di 350 milioni di metri cubi in sovrapressione
C’è di nuovo allarme a Sergnano, un piccolo comune del cremasco da poco più di tremila abitanti. Il paese ospita da tempo il deposito di stoccaggio gas di Stogit e nei giorni scorsi si è saputo che il ministero dell’Ambiente, dopo aver bocciato il progetto di 38 nuovi pozzi di stoccaggio gas a Sergnano, ha invece accettato la richiesta arrivata dalla società di aumentare la capacità di stoccaggio gas di 350 milioni di metri cubi.
A nulla sono valse le rassicurazioni arrivate alla popolazione dall’amministrazione comunale che in assemblea pubblica aveva parlato di una istanza che "era di fatto bloccata". In quest’area – leggiamo nell’edizione locale de Il Giorno - verrà stoccato sempre più metano per un totale di 2 miliardi e 850 milioni di metri cubi, andando in sovrapressione. Due commissioni tecniche dello stesso ministero hanno deciso che le trivelle andavano fermate per mancanza di studi sismici adeguati, ma – ricordano gli oppositori all’opera - ha autorizzato una sovrapressione, considerando idonei gli stessi profili di sismicità del sito.
Nessuno ne aveva parlato in precedenza
Duro intervento contro l’opera arriva da Rifondazione Comunista: “Siamo sconcertati dalle ultime notizie che apprendiamo legate allo stoccaggio di metano di Sergnano. Il sindaco di Sergnano in assemblea pubblica l’11 maggio aveva rassicurato tutti i presenti, compresi molti amministratori del territorio, dichiarando che tecnici Stogit gli avevano detto che non c’era alcuna loro intenzione di procedere con la richiesta di utilizzare l’impianto in sovrapressione. La stessa ditta, nei documenti che descrivevano il progetto di ammodernamento dell’impianto, dichiarava di avere come obbiettivo il rendere l’impianto più sicuro e performante. La Stogit in consiglio comunale a Sergnano, nella descrizione del progetto di ammodernamento, si guardava inoltre bene dal nominare il possibile utilizzo dell’impianto in sovrapressione. Non possiamo sottacere neanche come l’accordo dell’Anci sui compensi derivanti dagli stoccaggi abbia lasciato uno spiraglio aperto a simili operazioni totalmente a scapito dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini”.
“Questa vicenda, dai tratti surreali, sembra ancora più assurda tenendo conto che tutte le osservazioni e critiche avanzate dai comitati ambientalisti e dai cittadini, sui numerosi pericoli per la sicurezza, la salute e l’ambiente, esposti nell’assemblea a Sergnano e oggetto anche di osservazioni inviate ai vari enti, invece di venire ignorate, grazie anche alla loro fondatezza scientifica e normativa, divenivano a loro volta osservazioni sostenute anche da enti ufficiali importanti”.