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Mondo liquefatto. L’Enel venderebbe il rigassificatore di Porto Empedocle

where Agrigento when Lun, 23/03/2015 who redazione

Per Starace il progetto non è core business, ma l’impianto deve essere dichiarato strategico e sottoposto a tariffa regolata

L’Enel pensa di cedere la sua quota nel progetto di rigassificatore di Porto Empedocle (Agrigento), impianto “pienamente rigassificatoreportoempedocle.jpgautorizzato”, ma solo se il ministero dello Sviluppo economico lo definisce quale infrastruttura strategica, con un business che in quel caso sarebbe regolato dall'Autorità per l'energia con una tariffa regolata (quindi prestabilita) per una certa quota della capacità, magari “al 50%”, così come è accaduto per il rigassificatore Olt di Livorno.

La società elettrica in questo caso sarebbe interessata a cedere la quota perché “ci sono operatori più adeguati”, non essendo quello del trasporto del gas il business di Enel.
Lo spiega Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale Enel, rispondendo ad una domanda nel corso della conferenza stampa seguita alla presentazione del Piano 2015-2019 che si è svolta a Londra.

Il progetto del terminale di rigassificazione è sviluppato da Enel, tramite la società di scopo Nuove Energie (posseduta al 90% da Enel e per il restante 10% dal gruppo bresciano Siderurgica Investimenti).
“L'impianto di Porto Empedocle è pienamente autorizzato”, spiega Starace, “ma solo se sarà finanziariamente possibile con un investimento strategico con tariffe regolate associate al 50% della capacità. Non possiamo essere la parte di investimento maggiore perché ricadrebbe in un parte di business regolato nella quale non abbiamo un ruolo”, come il trasporto del gas. Quindi in quel caso “venderemmo la nostra partecipazione”.

immagini
Nave gasiera di fronte al Rigassificatore di Porto Empedocle
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