Nucleare. Al via la centrale finlandese di Olkiluoto, era attesa da 18 anni
La costruzione del reattore da 1,6 gigawatt (GW), la prima nuova centrale nucleare in Finlandia in oltre quarant'anni e la prima in Europa in 16 anni
È entrato in funzione, a 18 anni dall’avvio della costruzione, il reattore nucleare finlandese di Olkiluoto 3, il più grande d'Europa. L'operatore di Ol3, Teollisuuden Voima (TVO), di proprietà della società di servizi finlandese Fortum e di un consorzio di aziende energetiche e industriali, ha dichiarato che l'unità dovrebbe soddisfare circa il 14% della domanda di elettricità della Finlandia, riducendo la necessità di importazioni da Svezia e Norvegia. Per il Paese baltico è un modo anche per aumentare la sicurezza energetica in una regione in cui la Russia ha tagliato le forniture di gas e di energia.
Il lungo percorso
La costruzione del reattore da 1,6 gigawatt (GW), la prima nuova centrale nucleare in Finlandia in oltre quarant'anni e la prima in Europa in 16 anni, è iniziata nel 2005. L'impianto avrebbe dovuto essere inaugurato quattro anni dopo, ma è stato afflitto da problemi tecnici. Ol3 ha fornito per la prima volta una produzione di prova alla rete elettrica nazionale finlandese nel marzo dello scorso anno e all'epoca si prevedeva che avrebbe iniziato la produzione regolare quattro mesi dopo, ma invece ha subito una serie di guasti e interruzioni che hanno richiesto mesi per essere risolte. Come risultato dell'avvio, gli analisti hanno comunque affermato che la Finlandia, l'unico Paese nordico con un forte deficit di energia, può aspettarsi una riduzione dei costi dell'elettricità.
In controtendenza
L'energia nucleare rimane un tema molto controverso in Europa, soprattutto a causa di problemi di sicurezza, e la notizia dell'avvio di Ol3 arriva mentre la Germania ha spento i suoi ultimi tre reattori rimasti. Una scelta per il Paese che è rimasta a lungo attesa visto che anche le importazioni di energia elettrica dalla Russia sono terminate lo scorso maggio, quando la società Inter Rao ha bloccato l’export a causa della guerra in Ucraina. Poco dopo, il monopolio statale russo delle esportazioni Gazprom ha posto fine anche alle spedizioni di gas naturale verso la nazione nordica.