Nuove espansioni della Cina. Accordo di Pechino per due centrali nucleari in Pakistan
Porti, centrali atomiche, metanodotti e oleodotti negli accordi fra i due Paesi asiatici
Pechino e Islamabad hanno aperto il 2014 con un accordo per un prestito da 6,5 miliardi di dollari per la costruzione di due impianti nucleari gemelli a Karachi, nel sud del Paese. Quello firmato nei giorni scorsi è il più grande contratto per un finanziamento cinese nel Paese e, a pieno regime, servirà ad aumentare del 15% la produzione energetica del Pakistan. Il finanziamento per le due centrali, che si chiameranno K-2 e K-3, arriverà da China Exim Bank, e verrà ripagato in venti anni, secondo quanto dichiarato da diplomatici di Islamabad.
In novembre i due Paesi avevano firmato un memorandum d'intesa per la costruzione di due centrali da 660 megawatt ognuna, finanziate interamente dalla Cina, e per altre tre centrali a carbone sviluppate congiuntamente dai due Paesi. La cronica carenza di energia costa cara a Islamabad: in base ai dati ufficiali, nell'ultimo anno fiscale, conclusosi a giugno scorso, i continui black-out che si verificano nel Paese sono costati due punti percentuali di prodotto interno lordo.
La Cina sta investendo, secondo le prime stime, circa 15 miliardi di dollari nella realizzazione del porto pakistano di Gwadar. In fase di negoziazione c'è poi la creazione di una linea ferroviaria che lo colleghi alla città di Kashgar, nello Xinjiang, e di due condotte, una per il trasporto del gas e l'altra per il trasporto del petrolio che faciliteranno l'accesso cinese delle risorse energetiche provenienti da Africa e Medio Oriente, senza il passaggio delle forniture attraverso lo stretto della Malacca, accorciando sensibilmente i tempi di consegna per le aree interne di Gansu e Qinghai.