On line il nuovo numero di Elementi. Parlano Van der Hoeven, Medvedev, Romano, Monizza, Frosini
Su questo numero della rivista del Gse si parla soprattutto di efficienza, Ets, gasdotti e smart grid
Efficienza energetica, ma anche il futuro delle reti e delle infrastrutture nell’ultimo numero di Elementi, periodico del Gestore dei Servizi Energetici, visibile sul sito www.gse.it. Numerosi e autorevoli gli intervenuti. Tra questi Maria Van der Hoeven, direttore esecutivo dell’International Energy Agency-Iea, secondo la quale “per l’efficienza energetica l’Italia non deve limitarsi ai soli programmi operativi, incentivi o misure di natura tecnica. C’è bisogno di strategie che perseguano obiettivi economici e sociali di medio termine: una ridotta domanda energetica di abitazioni, piccole imprese, settore pubblico, industria e trasporti”.
Van der Hoeven, parlando del ruolo che potrà giocare il gas naturale, ha detto che “non è una panacea per tutti i problemi climatici. Una maggior quota del gas naturale nel mix energetico globale, da sola, è ben distante dal porci in un percorso coerente con la limitazione dell’aumento medio della temperatura globale entro i 2 gradi. Sempre in questo contesto, per Van der Hoeven “l’Italia ha la potenzialità di fungere da punto di ingresso del gas. Ma c’è del lavoro da fare nell’assetto regolatorio italiano per facilitare l’introduzione di nuovi fonti di gas e di nuovi competitor. Sara Romano, Direttore Generale DGENER-Ministero dello Sviluppo Economico, è intervenuta invece sull’efficacia dell’ETS e di una eventuale alternativa a tale sistema, sostenendo che “la principale alternativa è la fiscalità energetica che, tuttavia, presenta una notevole complessità di armonizzazione in ambito UE e tempi di realizzazione non brevi. Per questo, la Commissione sembra più orientata ad individuare correttivi al sistema ETS che, nonostante i limiti, risulta il meccanismo di cap&trade più importante a livello globale e ha consentito all'Unione Europea di porsi come riferimento per altri Paesi”.
Alexander Medvedev, direttore generale di Gazprom Export, parlando delle attività di Gazprom ha ricordato nel suo intervento gli investimenti fatti dalla sua compagnia sulla sicurezza energetica europea, “sviluppando giacimenti di gas e costruendo gasdotti, come parte di un grande progetto di infrastrutture per l’export destinate specificatamente ai clienti del vecchio continente”.
Sul capitolo reti intelligenti ha scritto Giuliano Monizza, vice presidente Anie per l’Europa, l’Energia e il Mercato, “l’Italia è un front runner riguardo allo sviluppo delle Smart Grid. Per quanto riguarda le Smart Cities progetti come quelli ipotizzati fra Genova e Torino sono senz’altro forieri di grande potenzialità per il sistema Paese e il sistema industriale italiano”. Sugli impatti stimati dell’energy storage, Monizza pensa che “in Italia il giro di affari potenziale per i sistemi di accumulo possa superare - da qui al 2020 - i 4 miliardi di euro annui. Sempre in tema di reti elettrche, Giuliano Frosini, Direttore Public Affairs Terna, ha promesso che la sua società “incrementerà le interconnessioni transfrontaliere, perché rappresentano un fattore strategico per accrescere la sicurezza del sistema elettrico nazionale e internazionale, diversificare il mix dei combustibili, diminuire la dipendenza da un numero ristretto di Paesi fornitori di energia e ridurre i costi per cittadini e imprese.
Infine per Joëlle Chassard, capo della Carbon Finance Unit di Banca mondiale, in materia di emission trading “occorre indurre i Paesi a usare i carbon market, attraverso l’assistenza tecnica e il trasferimento di conoscenza, favorendo l’attuazione degli strumenti regolatori e dei sistemi necessari a sostenere meccanismi di finanziamento di ampia scala - basati sul raggiungimento di risultati - e la nuova fase dei mercati del carbonio.
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