Pasticci petroliferi. Si guasta un oleodotto in California, allarme inquinamento
L’impianto era stato ispezionato dalle autorità pochi giorni prima. Contaminata la spiaggia di Santa Barbara
Emergenza ambientale nei giorni scorsi in California, dove la rottura di un oleodotto ha portato a una fuoriuscita di petrolio che si è riversata in mare, creando una chiazza che ha investito la spiaggia di Santa Barbara e poi, allungandosi per una quindicina di chilometri, ha annerito Goleta Beach e Refugio State Beach, a nord-ovest di Los Angeles. L'oleodotto responsabile della perdita, di proprietà della compagnia di Houston Plains All American Pipeline, è stato chiuso.
La chiazza, ha reso noto la Guardia costiera, si è estesa per più sei chilometri e il petrolio versato in mare corrisponde a circa 21mila galloni (79mila litri). Tuttavia, sulla quantità non ci sono al momento cifre certe, l’ammontare potrebbe essere cinque volte più grande. In particolare, la società ha reso noto che l'oleodotto stava lavorando a pieno regime prima che si aprisse la falla e ha stimato che, finché questa non è stata chiusa, si potrebbero essere sversati nell'Oceano fino a 105.000 galloni di petrolio (quasi 400mila litri).
Il governatore della California, Jerry Brown, ha dichiarato lo stato d'emergenza nella contea di Santa Barbara, per consentire l'invio “urgente” di squadre specializzate nella bonifica. Squadre di emergenza sono al lavoro per cercare di contenere i danni, mentre la Guardia Costiera e il Dipartimento Pesca e Fauna stanno monitorando le operazioni di pulizia. Sei navi hanno posato barriere galleggianti per controllare la deriva della chiazza, mentre unità della Guardia Costiera hanno “scremato” il petrolio dalla superficie dell'acqua. Sulle spiagge diversi operatori e volontari hanno spalato la sabbia contaminata, mentre altre squadre di soccorso hanno iniziato la catalogazione degli animali marini trovati morti a riva tra cui polipi, pesci e crostacei.
Non risultano feriti e i danni all'ambiente non sono ancora stati quantificati. La società che gestisce l'oleodotto ha comunicato di aver interrotto il flusso di petrolio e di aver tempestivamente avviato le procedure di emergenza. “Plains si rammarica profondamente per quanto si è verificato e sta facendo ogni sforzo per limitarne l'impatto ambientale. Il nostro obiettivo rimane a garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte” ha detto la società in un comunicato.
Fino all’altro giorno non era nota la causa del guasto all’impianto, che lavora dal 1991 senza alcun incidente e che è stato ispezionato dalle autorità l’altra settimana.
La spiaggia di Santa Barbara fu colpita nel ’69 da un altro indicente petrolifero, di dimensioni ben diverse (più di 10mila tonnellate di petrolio, contro le 400 attuali), da cui nacquero alcuni dei movimenti ecologisti di oggi.