Petrolio. Le riserve strategiche Usa calano con il boom dello shale oil
Le riserve - fa sapere il Dipartimento all’energia - sono diminuite di circa 13 milioni di barili in 17 settimane consecutive di vendite e al 30 giugno, ultimo dato disponibile, si attestavano a 682 milioni
Le riserve strategiche statunitensi di petrolio (Spr, strategic petroleum reserve) sono calate al minimo in oltre 12 anni, dal momento che il boom dello shale oil riduce la necessità di accumulare scorte da utilizzare in caso di necessità improvvisa.
Come ha fatto sapere il dipartimento all'Energia, le riserve sono diminuite di circa 13 milioni di barili in 17 settimane consecutive di vendite e al 30 giugno, ultimo dato disponibile, si attestavano a 682 milioni. In gennaio e febbraio il dipartimento ha venduto quasi 17 milioni di barili di greggio, proveniente dai giacimenti in Texas e Louisiana, a varie società, compresa PetroChina, controllata dal governo cinese.
Secondo gli esperti, agli Stati Uniti non occorrono riserve molto abbondanti: "Basta l'equivalente di 60 giorni di importazioni nette di greggio, da usare in caso di emergenza", ha detto Vikas Dwivedi, analista di Macquarie Capital.
Nella settimana al 23 giugno, le importazioni nette di petrolio e prodotti raffinati sono state pari a 4,23 milioni di barili al giorno, sotto il record di 14,4 milioni di novembre 2005. "Questo significa che, sostanzialmente, bastano 300 milioni di barili", ha detto Dwivedi.
Nella settimana conclusa il 30 giugno le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono scese di 6,299 milioni di unità a 502,914 milioni, mentre gli analisti attendevano un ribasso di 2,5 milioni, dopo la salita di 118.000 unità precedente.
Gli stock di benzina si sono attestati in calo di 3,669 milioni di unità a 237,303 milioni, dopo la discesa di 894.000 barili dei sette giorni precedenti e la frenata di 1,4 milioni di unità prevista. Le scorte di distillati, che includono il combustibile da riscaldamento, sono diminuite di 1,85 milioni di unità a 150,422 milioni di barili, dopo il ribasso di 223.000 barili della settimana precedente e il calo di 100.000 unità previsto.
L'utilizzo della capacità degli impianti si è attestato al 93,6%, più del 92,5% del dato precedente e più anche del 93,1% atteso.