Energia

Sulla stampa la compagnia e la famiglia che la fondò nel 1870 si scambiano accuse: i Rockefeller accusano l’Exxon di finanziare il negazionismo climatico

La stampa statunitense ha cominciato a seguire con attenzione una specie di “guerra intestina” in corso nell'olimpo del settore energetico, tra il gigante Exxon Mobil e la famiglia Rockfeller, la stessa che fondò la compagnia.
L'azienda è scesa in campo pronta a dare battaglia per difendere la propria immagine dopo il colpo inferto dalle accuse di aver assoldato esperti per negare la minaccia dei cambiamenti climatici.
Obiettivo della nuova sfuriata legale della Exxon Mobil sono i discendenti di quel John D. Rockefeller che nel 1870 fondò la Standard Oil, poi ribattezzata con la sigla S.O. (pronuncia Es-O), in seguito rinata con il nome Esso, poi Exxon e oggi Exxon Mobil. Contro di essi, cioè i discendenti di Rockefeller, la Exxon ha ribaltato l'accusa di essere i veri "cospiratori" anticlima, e per di più con motivazioni politiche.
Nello specifico sarebbero state associazioni legate ai Rockefeller, da tempo sostenitori di cause ambientali, ad avere finanziato buona parte degli studi e delle ricerche che mettono sotto accusa la compagnia Exxon Mobil, la quale ora grida allo scandalo, scrive il New York Times.
Da parte loro, tuttavia, i Rockfeller respingono l'accusa di complotto contro l’Exxon e spiegano il loro attivismo come uno sforzo per utilizzare i vasti utili generati dai combustibili fossili per combatterne i danni.
Così adesso la famiglia, che tendenzialmente preferisce stare alla larga dai riflettori, vuole parlare.
E lo fa nella maniera più pubblica possibile, considerati i loro standard di riservatezza strettissima: una rara intervista e un lungo e articolato intervento sulla New York Review of Books illustra in dettaglio le ricerche condotte da Exxon Mobil e finanziate allo scopo di negare gli effetti dei cambiamenti climatici.

L'autore del testo è David Kaiser, Rockefeller di quinta generazione, che ammette una sorta di paradosso storico nel fatto che "noi, i Rockfeller, stiamo generando tanta attenzione su questa vicenda. Ma vogliamo che ci sia attenzione per questa storia, perché crediamo che chiarirà al pubblico come il cosiddetto dibattito sui cambiamenti climatici sia falso, creato artificialmente, e praticamente disonesto fin dal principio".
Il fatto è che Exxon Mobil non solo partecipa al dibattito da decenni, ma adesso è sotto indagine proprio per quelle attività di ricerca il cui effetto procuratori generali di diversi stati vogliono verificare con l'ombra di un'accusa di frode, sebbene i vertici del gigante energetico garantiscano di aver abbandonato la linea dura già da un decennio e che da tempo hanno smesso di finanziare organizzazioni che promuovono la negazione dei cambiamenti climatici.