Politiche energetiche: Francesco Boccia sugli incentivi
Per il presidente della commissione Bilancio bisogna legare gli incentivi alle politiche industriali e non al commercio di autorizzazioni
"Le energie rinnovabili, soprattutto nel settore elettrico (dal solare alle bioenergie, all'eolico) e in parte nel termico, sono un punto centrale della nostra strategia nazionale; in materia di rinnovabili l'Italia conferma la propria leadership, nonostante a volte la legislazione abbia scontato scelte contrastanti. I risultati finali però, con il peso delle rinnovabili sul sistema, sono la dimostrazione del lavoro fatto in questi anni dai Governi che si sono succeduti, anche con colori politici diversi; linea confermata anche dal buon lavoro in questo contesto del Ministro Calenda.
Ora però serve fare un passo in più e legare gli incentivi esistenti più alle politiche industriali che al commercio di autorizzazioni. Un Paese come l'Italia, con oltre 171 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, è obbligato a insistere sulle rinnovabili, puntando alla riduzione dei prezzi complessivi dell'energia elettrica, ancora troppo alti rispetto ai principali Paesi europei e raggiungendo un miglioramento dell'efficienza energetica del 30% per il 2030, riducendo ulteriormente le emissioni di gas a effetto serra del 40% rispetto ai livelli del 1990. Sulla decarbonizzazione serve coraggio in tutto il Paese. Il coraggio pugliese di Emiliano, spesso contestato da chi difende modelli e interessi del passato". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio, intervenendo a Bergamo alla Conferenza di Confartigianato per la Settimana dell'Energia, a cui partecipano, tra gli altri, anche Oscar Giannino e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo.