Povertà energetica. Una ricerca dice che otto italiani su dieci sono preoccupati per il caro bollette
La ricerca di Ipsos evidenzia anche il fatto che gli italiani non hanno molta familiarità con la definizione di povertà energetica
Circa 8 italiani su 10 si dicono preoccupati dal caro bollette, e il 32% è “molto” preoccupato. Il timore è più elevato tra coloro che vivono al Sud e sulle Isole, dove c’è chi teme di non poter sostenere alcune spese ordinarie, indipendentemente dagli aumenti dell’energia, i quali costituirebbero un ulteriore aggravio delle attuali condizioni economiche personali. Lo evidenzia un’indagine Ipsos sul problema della povertà energetica, partita da un’analisi di scenario sul contesto sociale ed economico vissuto dagli italiani, che ha poi approfondito il tema del caro bollette, fino ad arrivare al percepito della povertà energetica.
L’insicurezza economica
I dati Ipsos dicono che oltre la metà degli italiani, per l’esattezza il 56%, non può permettersi lussi o ha una posizione sociale in discesa, o ancora arriva a fine mese con difficoltà, o addirittura vive con meno del necessario. A conferma di questa diffusa sensazione di insicurezza sulla propria condizione economica, la ricerca condotta per Banco dell’energia mostra come quasi 3 italiani su 4 convivano con il timore di non riuscire ad affrontare qualche spesa: in particolare, il 45% ha paura di non poterne fronteggiare una imprevista, il 29% cita le spese dentistiche, il 19% il pagamento delle bollette (un dato che sale al 31% tra coloro che hanno un tenore di vita basso).
In pochi sanno cos’è la povertà energetica
Agli italiani non è molto familiare la definizione di povertà energetica: il 73% non sa di cosa si tratti. Tuttavia, dopo aver dato una spiegazione del concetto, dimostrano di avere molto a cuore questo problema: per il 96% degli intervistati è un tema che riguarda il nostro Paese, e per il 53% lo riguarda in maniera importante. Tanti fattori hanno contribuito ad aumentare il problema della povertà energetica: il primo citato è l’aumento del costo delle materie prime. Chi conosce bene l'argomento della povertà energetica lo imputa anche al cambiamento del modello di consumo e dello stile di vita post covid, con l’aumento del tempo passato tra le mura domestiche, e alla transizione ecologica, ossia i vincoli imposti dalle regole europee su decarbonizzazione e abbattimento delle emissioni, che inevitabilmente portano dei costi da sostenere.
Le parole di Patuano e Castelli
“Quello della povertà energetica è un fenomeno ancora poco conosciuto - dice Marco Patuano, presidente del Banco dell’Energia - , ma che riguarda un cittadino europeo su quattro e più di un italiano su sei. Nonostante, a livello europeo, ci siano state alcune importanti misure per contrastare il fenomeno, come l’istituzione dell'Osservatorio europeo sulla povertà energetica (EPOV) nel 2017, la promozione dell’Energy Poverty Advisory Hub (EPAH) nel 2021 e l’annuncio della presidente della Commissione Europea Von Der Leyen in merito all’utilizzo del Fondo sociale, parte del pacchetto clima della Commissione per aiuti diretti a famiglie a basso reddito alle prese con i costi della transizione ecologica, il 73% degli italiani non ha piena consapevolezza del fenomeno”. “Le utilities - spiega la presidente di Utilitalia, Michaela Castelli - sono particolarmente sensibili al tema della povertà energetica e sono impegnate da anni per contrastare questo fenomeno. Nel prossimo futuro, gli strumenti di sostegno attualmente previsti dovranno essere oggetto di riflessioni, per valutare possibili interventi che ne possano innovare l’ambito di applicazione e l’efficacia. Tutto ciò richiederà la dovuta attenzione per promuovere soluzioni regolatorie, tecniche ed operative facilmente applicabili da parte degli operatori, altrimenti posti nel difficile ruolo di intermediazione tra le complesse istanze dei decisori politici e le elevate aspettative dei clienti finali”.