Energia

Definito il più grande progetto nel settore petrolifero globale, Vostok vale il 2% del PIL e 100mila posti di lavoro

La Russia cerca il rilancio economico e geopolitico puntando sull’Artico. Il colosso petrolifero russo Rosneft - che ha il Cremlino alle spalle - ha lanciato la scommessa di rilanciare l'economia del Paese con un progetto da 157 miliardi di dollari per estrarre cinque miliardi di tonnellate di petrolio, nel quadro della spinta produttiva di Mosca nell'Artico. Incontrando il presidente Vladimir Putin, l'amministratore delegato di Rosneft, Igor Sechin, ha dichiarato che Vostok Oil, il progetto della compagnia nella penisola di Taimyr nella Siberia settentrionale, vedrà la costruzione di quasi ottomila chilometri di condutture e la creazione di 100mila posti di lavoro. Sechin ha definito Vostok Oil "il più grande progetto nel settore petrolifero globale" e avrà un impatto sui mercati mondiali. "Tutto sommato il completamento di questo progetto consentirà un aumento del Pil annuo del Paese del 2% all'anno", ha detto Sechin. Lo riportano i media russi.

Vostok Oil include diversi importanti depositi e il suo sviluppo comporterà la costruzione di due aeroporti e 15 "città industriali". Il progetto include i campi Vankor e West Irkinskoye di Rosneft, insieme al campo Payakhskoye di proprietà della società Neftegazholding e fa parte del desiderio del governo di sviluppare nuovi campi nell'Artico russo. Il petrolio sarà spedito da un nuovo porto sulla penisola di Taimyr. Il piano strategico per le risorse minerarie della Russia si estende al 2035 e non prevede una riduzione della domanda globale, sebbene dica che la domanda di gas naturale sostituirà parzialmente quella di petrolio e carbone. "Le risorse minerarie rimarranno un vantaggio competitivo dell'economia russa e determineranno il posto e il ruolo del paese nel mondo", afferma il documento.

Gli ambientalisti hanno esortato il governo russo a smettere di concedere licenze per sfruttare i diversi giacimenti dell'Artico, tra cui Irkinskoye, che secondo Greenpeace si sovrappone a una riserva naturale nel delta del fiume Yenisey. Rosneft ha comunque vinto la licenza nell'ottobre del 2019. "Il progetto è molto ampio e ovviamente ha un grande potenziale", ha detto Putin a Sechin.