Rigassificatore di Trieste: Clini dispone un supplemento di istruttoria
La decisione sulla Via è stata assunta dopo che l’Autorità portuale di Trieste ha messo in evidenza possibili conflitti tra la localizzazione dell’impianto di Zaule, il traffico marittimo e lo sviluppo futuro delle attività del porto
Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha disposto un supplemento di istruttoria sulla Valutazione di impatto ambientale (Via) dell’impianto di rigassificazione del metano liquefatto di Trieste Zaule e ha avviato ulteriori approfondimenti per la Via in corso sul rigassificatore offshore nel golfo di Trieste.
La decisione è stata assunta in seguito a una nota della presidente dell’Autorità portuale di Trieste, Marina Monassi, che ha messo in evidenza possibili conflitti tra la localizzazione dell’impianto di Zaule, il traffico marittimo e lo sviluppo futuro delle attività del porto.
Nel caso dell’impianto di Zaule, la cui Via è stata rilasciata nel luglio 2009, il supplemento di istruttoria deve tenere conto anche della Valutazione ambientale strategica (Vas) del Piano regolatore portuale di Trieste, ancora in corso, e delle limitazioni al traffico marittimo e alle attività portuali che derivano dalle misure di sicurezza imposte dal progetto.
Per il progetto offshore, la crescita già rilevata e quella prevista dei traffici marittimi nel golfo di Trieste richiede una valutazione aggiornata dei vincoli derivanti dalle regole di Imo (International maritime organization), che impongono la creazione di una vasta zona di rispetto, con riflessi sulle acque territoriali della Slovenia. Il ministro ha richiesto la collaborazione della regione, delle autorità locali, e dell’Autorità portuale, per l’individuazione delle migliori soluzioni alternative.
Clini ha osservato che “gli impianti di rigassificazione dell’alto Adriatico sono strategici per l’Italia. Per questa ragione – spiega il titolare dell’Ambiente – vanno superate le criticità emerse nel corso degli anni, fatte presenti dagli enti locali e dall’Autorità portuale e anche dalla Slovenia”.
A questo proposito, il ministro ha ricordato che il 19 ottobre a Lubiana, nel corso dell’ultimo incontro bilaterale con la Slovenia, è stato concordato di convocare una riunione dei tre paesi Ue (Italia, Slovenia, Croazia) che condividono lo stesso mare e hanno interessi comuni nella realizzazione di impianti per l’approvvigionamento di gas. “La riunione – ha annunciato il ministro Clini – si svolgerà in gennaio con la partecipazione della Commissione europea”.