Romney lancia il suo piano energetico: petrolio, carbone ma anche bioetanolo
È quanto si legge nell’energy plan pubblicato sul sito della sua campagna presidenziale
Nei piani di Mitt Romney, il candidato repubblicano alla presidenza, gli Usa saranno energeticamente autonomi entro il 2020, soprattutto grazie alle fonti tradizionali e al bioetanolo, nonostante la siccità rischi di far schizzare i prezzi del mais, usato anche per produrre biocarburanti, alle stelle. Lo si legge nel suo Energy Plan, da poco pubblicato sul sito della campagna.
Nel documento Romney afferma che "promuoverà la penetrazione sul mercato e la competizione delle risorse energetiche confermando gli obiettivi obbligatori per il bioetanolo e rimuovendo le barriere regolatorie".
Secondo un piano varato dall'amministrazione Bush e confermato da quella Obama, negli Usa quest'anno circa 50 miliardi di litri di bioetanolo prodotto da mais e grano devono essere mescolati con la benzina, e nei prossimi anni la quota aumenterà ulteriormente. Dopo la siccità che ha colpito la “cintura del grano” statunitense i governatori di North Carolina, Arkansas, Georgia e New Mexico hanno chiesto al presidente Obama di sospendere il piano per evitare che i prezzi salgano molto e che vengano a mancare le scorte per uso alimentare, ma la risposta arriverà probabilmente dopo il voto di novembre. Oltre ai biocarburanti, nel suo documento programmatico Romney cita un maggior sfruttamento delle risorse interne, dal petrolio al carbone, e un uso maggiore anche delle rinnovabili come chiave per raggiungere l'indipendenza.