In breve - Sciopero energia e petrolio: adesioni oltre il 90%. Allarme sindacale sulla Saipem
Lo sciopero energia - I segretari generali di Filctem, Femca, Uiltec esprimono soddisfazione per la riuscita dello sciopero che si è svolto la settimana scorsa per favorire il rinnovo del contratto di lavoro Energia e Petrolio dei circa 35.000 addetti delle aziende del settore energetico (Eni, Saipem, Snam, Exxon Mobil, Totalerg, Saras, Shell e così via). “Riscontriamo un'adesione di oltre il 90% negli impianti di raffinazione, nelle reti di trasporto del gas e nella logistica; la mobilitazione è riuscita anche nelle sedi direzionali, commerciali e amministrative”, dicono i sindacati. “Auspichiamo pertanto la ripresa a breve del confronto al fine di rimuovere le posizioni espresse da Confindustria Energia e arrivare ad una sintesi che ci consenta la sottoscrizione dell'Ipotesi di Accordo di rinnovo del Ccnl, ormai scaduto da 10 mesi”.
Allarme Cgil sulla Saipem - "Arrivano brutte notizie dalle anticipazioni del piano strategico 2017-2020 presentato da Saipem": a dirlo "a caldo" è Claudio Bettoni, segretario nazionale Filctem-Cgil, responsabile del settore energia e petrolio. "Le nuove sfide di cui si parla sembrano tutte incentrate - prosegue il dirigente sindacale - sul nuovo modello organizzativo che prevede la costituzione di cinque divisioni società (uno "spezzatino" in pieno stile!) con una flessibilità sulle opzioni strategiche per ogni singolo business il cui recupero di efficienza viene unicamente affidato al taglio di 800 risorse in Europa. Abbiamo la sensazione netta - polemizza il segretario - che Saipem possa scomparire dall'Italia".