Senza caldo né luce. La povertà energetica colpisce in Italia una famiglia su 12: il report dell’OIPE
Povertà energetica all’8,5% in media in Italia. Sud più colpito, con la Calabria al 16,7%. Nelle isole incidenza elevata, ma in calo per clima mite
La povertà energetica, ovvero la difficoltà ad accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici, colpisce in Italia l’8,5% delle famiglie (1 su 12), come emerso dal rapporto “La povertà energetica delle regioni italiane nel 2021” a cura dell’OIPE - Osservatorio Italiano sulla Povertà.
Il picco in Calabria
Il documento rappresenta la prima stima della povertà energetica a livello regionale a cura dell’OIPE nel nostro paese, resa possibile dall’incremento del campione intervistato da ISTAT nell’Indagine sulla spesa delle famiglie a partire dal 2020. L’incidenza raggiunge il picco in Calabria, toccando il 16,7% (1 su 6). Un problema in crescita: nel 2021 la spesa energetica delle famiglie italiane è tornata a crescere dopo la riduzione registrata nel 2020, soprattutto per via dell’aumento dei prezzi finali dell’energia. Ma quali sono le vere dimensioni del problema all’interno del territorio nazionale? Come illustrato dall’OIPE, l’incidenza della povertà energetica in Italia oscilla tra il minimo del 4,6% nelle Marche e il massimo del 16,7% in Calabria, per un’incidenza media a livello nazionale dell’8,5%. Il Centro-Sud appare maggiormente colpito dal problema, con i valori maggiori rilevati in Calabria, Puglia (16,4%), Molise (16%), Basilicata (15%) e Sicilia (14,6%). Spostandosi al Centro-Nord, invece, il quadro è meno critico: Marche, Liguria (4,8%), Lombardia (5,3%), Toscana (5,5%) e Veneto (5,6%) sono le cinque regioni italiane dove il fenomeno ha un impatto minore.
L’andamento
La regione che rispetto al 2020 registra l’incremento maggiore dell’incidenza della povertà energetica è la Puglia (+5,5%), seguita dal Molise (+4,3%) e dall’Abruzzo (+2,1%). Le isole registrano il maggior decremento, con la Sicilia al -3,5% e la Sardegna al -1,8%; segue la Basilicata con il -1,3%, nonostante la pur alta incidenza in tutte e tre le regioni (rispettivamente, del 14,6%, dell’11,8% e del 15%).
Povertà energetica: perché monitorarla
Complessivamente, i dati presentano elementi di allarme: indicano come il problema, seppur esteso in maniera differente su scala nazionale, sia fortemente diffuso e in aumento in molte regioni. L’esacerbarsi del fenomeno è una delle principali conseguenze dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, in particolare quelli dei servizi energetici, acuitisi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. “Questa indagine - commentano dall’OIPE - vuole parametrare l’estensione e l’intensità della povertà energetica sul territorio a favore di interventi a supporto dei consumi energetici delle famiglie in maggiore difficoltà che siano veramente efficaci e puntuali nella risoluzione del problema”. “Proprio per l’aggravarsi del fenomeno, Banco dell’energia ha deciso di estendere il suo operato su scala nazionale agendo in maniera capillare sui territori più vulnerabili - dice Laura Colombo, Segretario Generale della Fondazione - . Oltre all’aiuto economico alle famiglie in difficoltà, riteniamo molto importante sensibilizzare sulla gravità del fenomeno della povertà energetica che oggi si sta drammaticamente accentuando. Sotto questo punto di vista il lavoro dell’OIPE è essenziale perché - conclude il Segretario - potremo comprendere meglio la reale entità del problema”.