Slitta al 2018 la liberalizzazione (forzata) di luce e gas
Il disegno di legge Concorrenza, che prevedeva la soppressione del segmento tutelato per i piccoli consumatori domestici, è stato approvato dal Consiglio dei ministri con un allungamento dei tempi. Per i carburanti si vieta l’introduzione di norme discriminatorie
Il disegno di legge Concorrenza, che prevedeva la soppressione del segmento tutelato per i piccoli consumatori domestici, è stato approvato dal Consiglio dei ministri con un allungamento dei tempi. Per il settore del gas la graduale eliminazione della “tutela” partirà a decorrere dal 2018; per l’energia elettrica viene sancita “la graduale restrizione dell’attuale perimetro” di tutela (pmi e famiglie che non hanno scelto un fornitore sul mercato) sempre a decorrere dal 2018. Per quanto riguarda i carburanti si vieta l’introduzione, in particolare da parte delle Regioni, di norme discriminatorie, come per esempio a carico dei nuovi entranti.
Relativamente al gas naturale utilizzato dalle famiglie e all’energia elettrica (famiglie Pmi), il Ddl Concorrenza approvato dal Cdm prevede a partire dal 2018 la graduale eliminazione dei contratti a “tutela” per chi non abbia ancora scelto operatori del mercato libero. Allungati quindi i tempi della liberalizzazione ipotizzati inizialmente dal ministero dello Sviluppo economico: il 30 giugno 2015 l'abolizione nel settore del gas e il 30 giugno 2016 nelle forniture elettriche.
I contratti protetti, che riproducono le vecchie tariffe ante-liberalizzazione amministrate dallo Stato, sarebbero dovuti scomparire in giugno di quest'anno per il gas e nel giugno 2016 per la luce. La soppressione delle forniture tutelate non era condivisa dall'Autorità dell'energia, la quale più volte ha detto che la cancellazione della tutela è prematura e va rimandata a quando il consumatore avrà piena consapevolezza delle condizioni del mercato e piena capacità e possibilità di scelta. Secondo il presidente dell'Autorità, Guido Bortoni, "non è una questione di date. L'abolizione a tre anni è meglio che a tre mesi. Abbiamo sempre detto che la cosa migliore è una road map, cioè un percorso di accompagnamento".
"Abbiamo pensato di definire oggi lo stop al mercato di maggior tutela - ha detto in conferenza stampa il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi - ma di dare almeno tre anni di tempo per arrivare a una modifica di grande portata. Il prezzo sul mercato libero sarà più vantaggioso per il consumatore finale".
Secondo l'Istituto Bruno Leoni, dove c'è poca liberalizzazione i prezzi sono più alti: in Danimarca si pagano 11,28 centesimi per chilowattora, in Italia 9,09, in Grecia 8,08. Secondo l’Autorità dell'energia, il mercato tutelato è più conveniente per il consumatore: "Le tariffe del mercato libero sono più care del 15-20%. Rimane una notevole differenza tra le offerte perché i clienti sono ancora poco consapevoli delle opportunità".
Per i senatori del M5S Gianni Girotto e Gianluca Castalti, togliere la tutela è “come mettere le pecore nella bocca del lupo: si vuole eliminare con un colpo di mano il meccanismo di tutela presente, che garantisce ai circa 9,2 milioni di clienti - pari al 75% dei clienti domestici - dei prezzi spesso molto più vantaggiosi rispetto al libero mercato. Ricordiamo che simili perplessità sulla riforma sono state espresse anche dall'Autorità dell’energia e da ben 16 associazioni di consumatori che in una nota congiunta hanno espresso le loro preoccupazioni al superamento del mercato tutelato in queste condizioni”.
"L'abolizione del mercato libero è una vergogna - commenta Massimiliano Dona, segretario dell'Unione Nazionale Consumatori -. Un regalo alle compagnie, non certo ai cittadini. Evidentemente al governo non hanno letto i dati resi noti nei giorni scorsi dall'Autorità per l'energia ed il gas. Inoltre, quasi il 60% di chi passa al libero, sceglie il venditore dello stesso gruppo che aveva in tutela. Infine il primo operatore detiene circa il 50% dei volumi serviti e i principali tre oltre il 70%. Altro che concorrenza. Invece di stabilire una scadenza predeterminata, il 2018, ci domandiamo cosa intende fare l'esecutivo per superare gli ostacoli alla concorrenza e per accompagnare verso il mercato libero. Non resta che sperare nel rigoroso accompagnamento verso il mercato da parte dell'Antitrust, perché persegua le aziende scorrette".
Per Vincenzo Donvito, presidente dell’Aduc, la situazione attuale "vede non solo i prezzi del mercato libero più svantaggiosi, ma si manifesta anche con una presenza dei gestori sul mercato al pari di semi-truffatori; tutti gli utenti di un servizio energetico ne sono vittime o hanno comunque avuto un tentativo di truffa e/o illecito a cui spesso, per mancanza di informazione o faragginosità dei metodi di rivalsa, hanno dovuto sottostare (contratti non richiesti, clausole non rispettate, costi non dovuti)".