Dai territori. Trivelle. I Pm di Potenza chiedono rinvii a giudizio
Oltre alle sorgenti petrolifere naturali potrebbero esserci altri rischi di inquinamento da idrocarburi nel lago del Pertusillo
I pm di Potenza, Francesco Basentini e Laura Triassi, nel corso dell'udienza preliminare hanno chiesto il rinvio a giudizio per le 58 persone e le dieci società coinvolte nell'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata. Dopo aver ascoltato un testimone, previsto dal calendario indicato dal gip nelle precedenti udienze, Triassi ha riassunto la parte dell'inchiesta che riguarda il trattamento dei rifiuti nel Centro Olio di Viggiano (Cova) dell'Eni, mentre Basentini ha esposto il filone sui lavori di realizzazione del Centro olio della Total a Corleto Perticara (Potenza): i due magistrati hanno quindi ricordato che i due filoni sono stati riuniti in quanto esistevano "obiettivi e interessi comuni".
Il 31 marzo 2016 l'inchiesta portò a sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, a una sessantina di indagati, e alle dimissioni dell'ex ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi (non indagata) per le telefonate con l'ex compagno, Gianluca Gemelli.
Fu anche disposto dal gip il sequestro preventivo di alcune vasche del Cova, e di un pozzo di reiniezione, poi dissequestrati dopo i lavori di modifica richiesti dalla Procura.
Un terzo filone, quello relativo al progetto di stoccaggio del greggio lucano in Sicilia, è stato poi trasferito per competenza a Roma (nei mesi scorsi è stata quindi disposta l'archiviazione per gli indagati in questo ambito).
Il Pertusillo - Oltre alla contaminazione del lago del Pertusillo dovuta alle storiche fuoriuscite naturali di petrolio delle risorgive di idrocarburi nella zona di Tramutola, a parere del parlamentare lucano di Sinistra Italiana Antonio Placido, che ha presentato una interrogazione al governo, potrebbero esserci altri rischi. "Vicino all'invaso - afferma Placido - ci sono il centro oli di Viggiano e decine di pozzi petroliferi”.