La tragedia di Suviana-Bargi. L’Enel stanzia 2 milioni per risarcire le vittime
Secondo Tabarelli di Nomisma Energia un incidente gravissimo come questo impedirà nell’immediato di fare nuovi impianti idroelettrici
Dopo la tragedia alla centrale di Suviana-Bargi Enel Green Power ha istituito un fondo immediato di due milioni di euro per consentire alle persone coinvolte e alle loro famiglie di far fronte alle prime necessità e urgenze. Fin dalle prime ore dell’accaduto, Enel Green Power si è adoperata per fornire assistenza attraverso l’invio sul posto e presso gli ospedali dove sono ricoverati i feriti di un team di psicologi, la messa a disposizione di camere d’albergo e sostegno logistico per i nuclei famigliari coinvolti. Enel Green Power sarà vicina in ogni modo ai feriti e alle famiglie delle vittime.
Tabarelli: "Sarà ferma per anni. Ma non c’è rischio di blackout energetico"
“Nella produzione elettrica totale, la centrale conta davvero poco. Quindi per l’approvvigionamento non ci saranno problemi. Allo stesso tempo, però, un incidente gravissimo come questo impedirà nell’immediato di fare nuovi impianti. Ed è un problema". È Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Nomisma Energia oltre che docente universitario, a spiegare che cosa succederà adesso che la centrale idroelettrica, alimentata dalle acque dei bacini di Suviana e del Brasimone attraverso condotte, dovrà stare ferma "probabilmente per anni". Il disastro avrà ripercussioni precise, ma non sulla fornitura di energia elettrica a Camugnano, a Bologna, in Emilia-Romagna e in tutto il Paese. "Parliamo di una rete che non è nemmeno nazionale, ma europea. Quindi la porzione assicurata dalla centrale del Brasimone non è particolarmente impattante". "In Europa, ogni anno, vengono prodotti 306 miliardi di kilowattora con l’idroelettrico. In Italia, nel 2023, la produzione è stata invece di circa 38 miliardi. Il Brasimone ne produce 0,4 miliardi di chilowattora, una quantità relativamente contenuta".