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Tutti pazzi per i rigassificatori. Cingolani e Snam pronti per Piombino, ma il sindaco si oppone

where Roma when Lun, 11/04/2022 who roberto

Previsti rigassificatori galleggianti da 5 miliardi di metri cubi ciascuno, che dovrebbero rimanere qualche anno. Ma il sindaco del porto toscano ricorda che nell’area scelta c’è un’azienda che sta assumendo lavoratori

Il governo italiano, e in particolaregnl-piombino.jpg il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ha dato mandato a Snam di procurarsi due navi rigassificatrici di media taglia da rendere operative nei prossimi mesi. Una di queste dovrebbe essere ormeggiata a Piombino, il che ha già provocato le reazioni di molti oppositori locali. Tra questi c’è il sindaco Francesco Ferrari, secondo il quale la scelta di Snam di collocare una nave rigassificatore di oltre 300 metri all’interno del porto è sbagliata, poiché si trova nella parte nuova dove si è già insediata un'azienda che si sta sviluppando e sta assumendo decine di lavoratori.
 
Cosa sta facendo Cingolani
A fare il punto sulla ricerca di rigassificatrici è il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani: "Sulla prima nave siamo abbastanza avanti e adesso stiamo discutendo alcune questioni tecniche sulla localizzazione, poiché si tratta di infrastrutture che devono essere ormeggiate nei mari nazionali in prossimità di un punto di ingresso dei gasdotti". Trovata la nave, quindi, spiega il ministro, "c'è un problema anche di localizzazione e di che tipi di autorizzazioni bisogna attuare: su questo garantiremo la massima velocità, perché è fondamentale avere almeno il primo rigassificatore nei prossimi mesi". Per quanto riguarda le unità di rigassificazione, "pensiamo a galleggianti di media taglia ormeggiati, e per quanto riguarda Piombino anticipo che l'accordo preliminare prevede che sarà ospitato per 1-2 anni, il tempo di completare un po’ più al largo il punto di innesco. Tutto è stato previsti per avere costi al minimo e per essere reversibile".
 
I rigassificatori galleggianti
"Stiamo prendendo rigassificatori galleggianti di media taglia, 5 miliardi di metri cubi ciascuno, che vengono ormeggiati - ha precisato Cingolani - . In particolare, su Piombino posso anticipare che l'accordo preliminare prevede che, siccome una di queste navi non può occupare un molo per 20 anni, perché il porto ci perde, sarà ospitata per un periodo limitato, tipicamente 1-2 anni, il tempo di completare un po’ più a largo il punto di innesco e di attacco alla tubazione".
"È un investimento - aggiunge il ministro - , ma stiamo parlando di una frazione molto piccola rispetto al costo di affitto o di acquisto della nave, in modo da tenere queste strutture abbastanza lontane e non occupare spazio pregiato nel porto". "Con un po’ di buon senso e anche di buonafede nel disegno del progetto - conclude Cingolani - tutto è stato pensato per avere costi ridotti al minimo ed essere reversibile sulla scala della transizione ecologica per il 2030-2032, poi si vedrà”.
 
Il no del sindaco: la scelta di Snam blocca lo sviluppo
Ma il sindaco di Piombino non ci sta. "Avremmo voluto coinvolgere la città ed esprimerci solo dopo aver concluso il percorso di ascolto delle realtà cittadine. Eravamo e siamo consapevoli della grave crisi energetica che il nostro Paese sta attraversando e delle soluzioni di breve e lungo periodo che il Governo è chiamato a trovare. Dalle parole del Ministro, però, comprendiamo come la scelta di Snam propenda per collocare una nave rigassificatore di oltre 300 metri all'interno del porto, nella parte nuova dello stesso. Proprio quella parte in cui si è insediata un'azienda che si sta sviluppando e sta assumendo lavoratori; proprio quella parte del porto dove altre aree dovranno essere assegnate dall'Autorità di sistema portuale. Proprio quella parte del porto su cui la città affida molte speranze per una diversificazione e per un rilancio economico, occupazionale e sociale". Con queste parole Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, boccia l'idea di un rigassificatore in porto. "Un rigassificatore lì - aggiunge il sindaco - significherebbe congelare tutto questo per altri due anni e questo Piombino e i suoi abitanti non se lo possono permettere. La nostra è, dunque, una posizione che si basa sui fatti e sulle condizioni prospettate, non su un preconcetto, anche se Piombino avrebbe avuto il diritto di opporsi a prescindere: la nostra città ha già fatto molti sacrifici, adesso è il momento della rinascita.
Sulla stessa linea anche Luca Sani, deputato Pd: "la posizione del ministro Cingolani sulla presenza, per almeno due anni, del rigassificatore galleggiante nel porto di Piombino, per come è stata posta, non è sostenibile e rischierebbe di aggravare la crisi economica ed occupazionale locale, bloccando ogni tentativo di rilancio".
 
I timori del Comitato salute pubblica
Sulla questione è intervenuto anche il Comitato Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia, secondo il quale la città "rischia di pagare un prezzo non indifferente" all'eventuale installazione di un rigassificatore, ma già "da anni questa città vive criticità indicibili, spreco di territori, inquinamenti". In una nota il Comitato sottolinea che "vorrebbero barattare la nostra sicurezza, il nostro diritto a programmare il futuro, con interventi dovuti da anni, promessi e mai realizzati", come le bonifiche del Sin. Per il Comitato "non è stato presentato nessuno studio di fattibilità sul sito più idoneo in Italia dove fare l'impianto", e ciò nonostante "il Governo ha fretta, forse vuole arrivare a trovare una soluzione prima del prossimo inverno, ma il progetto richiede verifiche in tema di sicurezza, di compatibilità con funzioni contigue (strade, ferrovie, impianti in esercizio), completamento banchine lato ovest del nuovo porto che richiedono tempi non brevi. A meno che non si pensi a soluzioni transitorie, rapide e quindi ancora più preoccupanti".

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gnl-piombino
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