Tutti pazzi per i rigassificatori. Si studia la possibilità di portare gas in piccole navi da Barcellona
In Spagna c’è il più grande rigassificatore europeo da portare a Panigaglia. Intervengono a sostegno anche governatori e sindaci
Un "ponte navale" per trasportare gas dalla Spagna all'Italia come parte del percorso per rendere il Paese energeticamente indipendente dalla Russia: è il progetto in discussione di cui scrive il quotidiano iberico La Vanguardia, ricostruendo quanto fatto sapere dalla Snam nei giorni scorsi. Il giornale spiega che l'idea è che "piccole navi" trasportino il gas dal porto di Barcellona - dove è situato il rigassificatore più grande del Mediterraneo, con capacità per immagazzinare circa 760.000 metri cubici di gas liquefatto - a quello di La Spezia, per far arrivare poi il combustibile al rigassificatore di Panigaglia. Nel frattempo, continua a essere studiata la possibilità di riprendere il progetto Midcat, che prevede la costruzione di un gasdotto per collegare la Spagna, un Paese con alta capacità di rigassificazione, e il resto dell'Europa.
Bonaccini, sbagliato non volere rigassificatori
Sul tema dei rigassificatori è intervenuto anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. "Dovremmo essere meno dipendenti dal punto di vista energivoro da una sola parte del mondo. È stato sbagliato non volere i rigassificatori nel nostro territorio. Io dissi qualche anno fa che non volevo nuove trivellazioni, ma che gli impianti esistenti dovevano essere utilizzati al massimo. Purtroppo, non si è andati in quella direzione e poi ti accorgevi che nell'Adriatico, in Croazia, si poteva estrarre. Vedo che ora il governo Draghi ha preso una direzione differente", ha aggiunto.
Nardella, fare veloce per nuovi rigassificatori in Italia
"Con l'aumento immediato di investimenti sulle energie rinnovabili, possiamo passare nel giro di poco tempo da 150 a 100 miliardi di metri cubi di gas russo da importante, questo significa mettere in seria difficoltà la Russia. La vera arma politica ed economica forte che l'Europa ha nei confronti della Russia è quella di aumentare l'autosufficienza europea rispetto alla Russia. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, ospite di 'Studio24' su Rainews24. Però, poi, c'è il tema dell'Italia: per importare il gas naturale liquido occorrono i rigassificatori, il punto è che l'Italia è molto indietro, bisogna sbrigarci per realizzare impianti di rigassificazione o migliorare quelli che abbiamo". "È vero che noi dobbiamo puntare all'autosufficienza e essere meno dipendenti dalla Russia, ma non sarei per rompere definitivamente il rapporto con la Russia - ha aggiunto Nardella -. Se un domani avessimo governi diversi da quello attuale guidato da Putin, governi più democratici, non possiamo escludere che si possano riallacciare rapporti economici con una Russia più democratica e attenta alle relazioni politiche con l'Europa".
Arrigoni(Lega) avverte: non basteranno
"Anche con l'accordo Ue-USA l'affrancamento dal gas russo è lontano - dice invece Paolo Arrigoni, responsabile energia della Lega - . I 15 miliardi di metri cubi di GNL che Biden fornirà all'Europa entro quest'anno, e che saliranno a 50 al 2030, sono molto distanti dai 155 miliardi di metri cubi di gas importati nel 2021 dalla Russia. Come se non bastasse, si è aperta una concorrenza agguerrita con i paesi del nord per accaparrarsi i rigassificatori flottanti FSRU e lo stesso avverrà anche per il GNL. L'Italia potrà importare più gas con i metanodotti esistenti da Algeria, Libia e Azerbaigian oppure altro GNL da Qatar, Egitto, Mozambico o Angola sfruttando la capacità dei tre rigassificatori esistenti, ma dovremo diversificare ulteriormente le fonti e le rotte degli approvvigionamenti”.