Tutti pazzi per i rigassificatori. Ravenna si candida: hub pronto entro 12 mesi
Il terminale marino presente in Romagna permetterebbe tempi di attivazione della piattaforma di stoccaggio e rigassificazione inferiori ai 12 mesi; la concorrenza della Puglia e il nuovo ruolo di Panigaglia
La Regione Emilia-Romagna con Ravenna si candida ufficialmente ad ospitare uno dei due rigassificatori di Snam. Dalla sua l’area avrebbe, secondo i promotori, una riduzione di un terzo dei tempi di realizzazione: il terminale marino presente a Ravenna permetterebbe infatti tempi di attivazione della piattaforma di stoccaggio e rigassificazione inferiori ai 12 mesi, rispetto ai tre anni altrimenti necessari per la costruzione di una nuova struttura altrove. A pesare in positivo sulla candidatura della città romagnola sarebbe anche il gioco di squadra, in un'operazione che vedrebbe la collaborazione fra Governo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Autorità portuale e l'intero comparto ravennate, insieme a Snam, che gestisce la rete di distribuzione del gas, e Saipem.
Progetto e obiettivi
Il progetto si svilupperebbe intorno a un ormeggio esistente, oggi in concessione a un gruppo privato, anch'esso da coinvolgere, in un distretto vocato all'energia, in grado di gestire le verifiche e le implementazioni necessarie, oltre agli investimenti che serviranno. L'obiettivo, spiega la Regione, è avere un’unità di stoccaggio e rigassificazione attrezzata a ricevere navi Gnl (Gas naturale liquefatto) del maggior numero di classi possibile attualmente in navigazione, per contribuire in maniera decisiva alla capacità di ricezione e lavorazione di gas liquido che il Governo sta reperendo all'estero in alternativa a quello russo. L'accordo Usa-Europa per le nuove forniture di Gnl (15 miliardi di metri cubi in più subito e 50 in più dal 2030) rende necessario potenziare il sistema continentale dei rigassificatori. Attualmente, il modo più flessibile e di minor costo per sfruttare la nuova disponibilità di Gnl è impiegare unità galleggianti ancorate in prossimità dei porti. Quello di Ravenna è nelle condizioni di farlo, sottolinea la Regione, nel tratto di mare prospiciente, e quindi non direttamente in porto.
Ravenna tra gas, cattura CO2 e rinnovabili
"Ravenna è il luogo strategico in cui pianificare e concretizzare una nuova strategia energetica nazionale". Così il sindaco Michele De Pascale al termine dell'incontro in Regione col ministro Roberto Cingolani sulla candidatura della città romagnola a ospitare il nuovo rigassificatore Snam. Quattro, in particolare, le proposte in campo energetico messe sul piatto da Ravenna: la ripresa delle attività estrattive per attingere alle risorse di gas naturale nell'alto Adriatico con liberalizzazione completa delle nuove attività oltre le 12 miglia ed efficientamento/potenziamento di quelle esistenti; l'installazione del rigassificatore galleggiante; il doppio parco eolico-fotovoltaico; la realizzazione di un sistema di cattura e stoccaggio della CO2.
La candidatura della Puglia
"Candidiamo subito la Puglia per ospitare la nave rigassificatore". Lo dice il presidente della Commissione Bilancio e Programmazione economica della Regione Puglia, Fabiano Amati (Pd), in una nota in cui ricorda che "l'Emilia Romagna si sta battendo per avere la nave rigassificatore a Ravenna". "La Puglia non può stare a guardare. Abbiamo la possibilità di vincere per la prima volta una gara per un insediamento industriale compatibile con l'ambiente e la prosperità e dobbiamo fare tutti gli sforzi per non iscrivere questo programma nell'elenco delle occasioni perdute", dice. A sostegno della possibilità di una nave rigassificatore, a Brindisi è stato costituito il comitato Azione per lo sviluppo e le attività del porto (Asap). Ne fanno parte 16 realtà della città, tra cui Confindustria, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Confimprese Italia Brindisi, Raccomar-Associazione Agenti Marittimi, Ops, Operatori Portuali Salentini, Gruppo Ormeggiatori del Porto, Fedespedi-Spedizionieri doganali, Propeller Club Port of Brindisi, Avvisatore marittimo e Federalberghi. Il comitato chiede alle "istituzioni, alla politica e alla società civile di candidare Brindisi, senza ulteriori indugi, a ospitare una delle navi che il governo ha deciso di posizionare in alcuni porti italiani".
Panigaglia torna strategico
Undici anni dopo il disastro di Fukushima, che ne aveva quasi azzerato l'attività, il primo terminale di rigassificazione mai costruito in Italia torna al centro della politica energetica nazionale. L'impianto di Panigaglia della Spezia, l'unico installato sulla terraferma a differenza di Livorno e Rovigo, attivo dal 1971 all'interno del Golfo della Spezia e operato da Snam attraverso GNL Italia, è pronto ad accogliere fino 90 navi gasiere all'anno e immettere nella rete nazionale un massimo di 3,5 miliardi di metri cubi di metano, poco meno del 5% del fabbisogno nazionale. La strategia per sfruttarlo al massimo, e contribuire a staccarsi dalle forniture russe, prevede una pipeline 'virtuale', un canale che colleghi la Spezia a Barcellona con una serie di bettoline che facciano la spola dal grande hub spagnolo verso l'Italia. Ma gli accordi trovati dal governo con Paesi esportatori, come Algeria e Angola, aprono a scenari di approvvigionamento ancora più diversificato nel futuro a breve. Dalla Liguria, il gas riportato in forma gassosa viaggia per 110 chilometri sotto gli Appennini attraverso un gasdotto che si collega alla rete europea all'altezza di Parma, nel cuore della Pianura Padana. Una rivoluzione per il centinaio di dipendenti del rigassificatore di Panigaglia.
Al via la costruzione del rigassificatore nel Nordest della Grecia
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha assistito nella città portuale greca di Alexandroupoli, nel nordest del Paese, a pochi km dal confine turco, alla cerimonia per l'avvio dei lavori di costruzione di un rigassificatore, un'opera infrastrutturale che il governo ellenico, unitamente ad altri progetti e iniziative, considera molto importante al fine di garantire una diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico non solo per la Grecia ma per l'intera regione balcanica. Come riferiscono i media a Belgrado, alla cerimonia di domani, accanto al premier greco Kiryakos Mitsotakis, parteciperanno anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il premier bulgaro Kiril Petkov e quello macedone Dimitar Kovacevski. Tale opera, aggiungono i media con riferimento a fonti europee, contribuirà a rendere la Ue meno dipendente dal gas russo.