L’Ucraina firma con Shell per lo sfruttamento dei giacimenti di shale gas
L’accordo vale 10 miliardi di dollari. Il paese, che punta a diminuire la propria dipendenza dalla Russia, è il terzo al mondo per riserve
La compagnia petrolifera anglo-olandese Royal Dutch Shell e il governo ucraino hanno siglato un accordo dal valore di 10 miliardi di dollari e della durata di 50 anni per lo sfruttamento dei giacimenti dei gas di scisto presenti nel territorio dell'ex repubblica sovietica. Il governo di Kiev punta così a ridurre la propria dipendenza energetica dalla Russia. L'accordo è stato siglato a margine del World Economic Forum di Davos dall'ad della Shell, Peter Voser, e dal ministro dell'Energia ucraino Eduard Stavitski, alla presenza del presidente ucraino Viktor Ianukovich.
Si tratta di un investimento senza precedenti in Europa per il gas di scisto, considerato una fonte di energia controversa perché la sua estrazione può presentare rischi per l'ambiente
L'Ucraina è considerato il terzo paese del continente per riserve di gas di scisto che, secondo la Energy Information Administration degli Stati Uniti, ammonterebbero a 1.200 miliardi di metri cubi.
L'Ucraina, che dal punto di vista energetico dipende largamente dalla Russia, spera così di poter ridurre le importazioni di gas russo. Il governo di Kiev ritiene infatti "iniquo" il contratto decennale per il metano siglato nel 2009 con Mosca dall'allora premier Julia Timoshenko, lo stesso per il quale la leader dell'opposizione è stata condannata a sette anni di reclusione in un processo che Ue e Usa ritengono di matrice politica.
Quell'accordo, che mise fine a una guerra del gas di due settimane che aveva lasciato al freddo mezza Europa, ha fissato il prezzo pagato da Kiev per il metano a poco più di 400 dollari per mille metri cubi; da tempo il governo ucraino sta tentando di rinegoziarlo, finora senza successo.