Il vero spread è quello dell’energia, le imprese pagano l’elettricità il 36% in più dei concorrenti europei
L’analisi è dell’ufficio studi di Confartigianato. Le aziende italiane pagano anche il 5,8% in più per il gas. Non va meglio alle famiglie (+5,6%)
Il vero spread che l’Italia paga è quello dell’energia: le aziende pagano in media il 36% in più di elettricità e il 5,8% in più di gas. L’impietosa analisi della differenza di costo emerge da un raffronto condotto dall’ufficio studi della Confartigianato.
In Europa siamo primi assoluti nella classifica di chi paga di più per saldare il conto della bolletta energetica. Per quanto riguarda gli imprenditori, tra il 2011 e il 2012 il costo dell’energia elettrica per uso industriale è cresciuto del 12,7%, “con un’intensità più che doppia rispetto ai rincari del 5,2% registrati nell’Eurozona”, sottolinea l’analisi della Confederazione artigiana.
Non che vada meglio alle famiglie. Per le utenze domestiche gli italiani sborsano il 5,6% in più degli altri. Sulla corsa agli aumenti è lo Stato ad averci messo un grosso zampino.
Negli ultimi anni la rincorsa nell’aumento delle accise ha infatti contribuito non poco a far crescere la penalizzazione energetica per nuclei familiari e aziende. In Italia riusciamo, complice una tassazione extra, anche a sfatare i miti del resto del mondo. Se è vero che il gas è a buon prezzo, in Italia questa regola di mercato non funziona. Infatti le tariffe del gas, nell’ultimo anno, sono aumentate del 30,4% mentre nel resto d’Europa i rincari si sono fermati al 12,9%.