Al via il processo alla Total per lo scandalo Oil for food
Il processo parigino si svolge 11 anni dopo l’avvio delle indagini. In una nota, il gruppo francese ricorda che il pubblico ministero ha raccomandato di lasciar cadere le accuse determinando che né Total né i suoi dipendenti fossero colpevoli dei reati ipotizzati
È cominciato al tribunale di Parigi il processo per lo scandalo Oil for food che coinvolge anche la francese Total e Christophe de Margerie, vicepresidente senior per il Medioriente del gruppo all’epoca dei fatti contestati. L’udienza si svolge 11 anni dopo l’avvio delle indagini.
In una nota, il gruppo Total ricorda che il pubblico ministero ha raccomandato due volte (nell’agosto del 2009 e nell’ottobre del 2010) di lasciar cadere le accuse determinando che né Total né i suoi dipendenti fossero colpevoli dei reati ipotizzati. Il giudice, afferma ancora la compagnia petrolifera francese, ha comunque accusato la compagnia fin dal 2009 di tangenti e corruzione nel piano di aiuti all’Iraq, e sostenuto che lo stesso de Margerie avrebbe incoraggiato e favorito un abuso della proprietà della Total indirizzando alla divisione di trading un proprio contatto d’affari che sosteneva di avere accesso al petrolio iracheno.
In istruttoria si è sostenuto che la compagnia avrebbe deliberatamente comprato tra il 2000 e il 2002 dei barili di petrolio sovratassati e così finanziato delle commissioni che sarebbero state dirette a dei pubblici ufficiali iracheni; il giudice istruttore ha inoltre ritenuto che la Total avrebbe consapevolmente acquistato tra il 1999 e il 2000 dei barili di petrolio che l’Iraq avrebbe attribuito a delle personalità locali in cambio delll’appoggio alle autorità francesi.
Total respinge le accuse e sottolinea che tutti gli acquisti sono stati approvati dalle Nazioni Unite, il cui rapporto della commissione indipendente ha già scartato le accuse di corruzione nel caso.