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Allarme Wwf: no al decreto che uccide il biologico

where Roma when Gio, 10/10/2024 who roberto

Il testo obbligherebbe i soli agricoltori che non utilizzano sostanze chimiche di sintesi a dimostrare la non contaminazione accidentale da pesticidi nei loro prodotti. Una norma, sostengono gli ambientalisti, che non ha riscontro in nessun altro Paese Ue

Italia a tutto bio: il nostro agricoltura-biologica-pxhere.jpgPaese conta sul 19,8% di superficie agricola certificata a biologico, non lontano dall’obiettivo del 25% entro il 2030 fissato dalle strategie europee Farm to fork e Biodiversità. Un tipo di produzione, quella bio, sostenibile e in grado di mitigare gli effetti più estremi del cambiamento climatico, come la siccità. Ora, però, secondo il Wwf Italia, la crescita dell’agricoltura senza pesticidi e fertilizzanti chimici sembra incontrare nuove barriere. «Ciò che sorprende è che i bastoni tra le ruote del biologico vengono messi dal ministero dell’Agricoltura, che avrebbe invece il compito di favorire la crescita di un modello di agricoltura più sostenibile», accusa senza giri di parole l’associazione ambientalista.
 
La “presunzione di colpevolezza”
Il ministero, spiega il Wwf, sta discutendo una proposta di decreto sulla “non conformità” dei prodotti biologici che contiene una “presunzione di colpevolezza” per tutti gli agricoltori “green”. Il decreto, nella versione che da settimane circola tra gli addetti ai lavori, obbligherebbe i soli agricoltori che non utilizzano sostanze chimiche di sintesi a dimostrare la non contaminazione accidentale da pesticidi dei prodotti. Ma la contaminazione accidentale, ricorda l’associazione, è involontaria e causata da fattori esterni. Inoltre, è comunque al di sotto del livello consentito ed è ritenuta inevitabile.
Il provvedimento del ministero dell’Agricoltura ignora che il rischio di una contaminazione accidentale dei terreni coltivati in biologico è molto elevato e certamente non per responsabilità degli agricoltori che non utilizzano pesticidi chimici di sintesi, che a volte sono “circondati” da produttori che li utilizzano.
Invece di penalizzarli, il ministero dell’Agricoltura dovrebbe aiutare gli agricoltori biologici nella prevenzione della contaminazione ambientale, invita l’associazione.
Quella in discussione sarebbe insomma una norma capestro che rischia di allontanare molti agricoltori dall’agricoltura biologica e che non si applica in nessuno dei 27 Stati membri dell’Unione europea.
 
Adatto a gestanti e bimbi

Non solo. Il Wwf, oltre a chiedere la riscrittura del decreto, sottolinea come sia ancora fermo il piano di Azione per l’uso sostenibile dei pesticidi scaduto dal 2019. E per la legge di Stabilità 2025, l’associazione torna a sottoporre la necessità di adottare misure fiscali che agevolino il consumo di prodotti biologici, in particolare da parte di soggetti vulnerabili come le donne in gravidanza e i bambini fino a tre anni di vita.

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