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Animalìe. Così gli ospedali toscani aprono le porte a cani e gatti

where Firenze when Gio, 27/03/2025 who roberto

Gli animali d’affezione, se sani e certificati, potranno entrare in strutture sanitarie e Rsa. Giani e Bezzini: “Un passo in avanti nell’umanizzazione delle cure”. I regolamenti.

Porte aperte a cani e gatti negli canigatti.jpegospedali della Toscana, ma anche ad altri animali da affezione, purché iscritti negli appositi registri dell’anagrafe animale. La giunta regionale ha redatto le linee guida per l’accesso degli animali, nella convinzione che la visita dell’amico a quattro zampe (o con le ali) di casa, per molti un componente della famiglia a tutti gli effetti, possa contribuire al benessere fisico e mentale, all’umore e alle relazioni della persona ricoverata in una clinica o in una Rsa. Soprattutto nei casi di pazienti di lunga degenza, costretti a stare lontano dall’abitazione per molto tempo.
Con la delibera, presentata dall’assessore al Diritto alla salute, Simone Bezzini, e fortemente voluta dal presidente Eugenio Giani, la Toscana fa un passo in avanti nell’attenzione all’umanizzazione delle cure, estendendo l’esperienza pilota avviata a novembre 2024 dall’Asl Toscana Sud Est.
A questo punto sarà compito delle direzioni sanitarie dei presidi individuare le procedure per l’accesso degli animali durante gli orari di visita.
 
“Benefici comprovati per la salute”
“È un’opportunità che rafforza il nostro impegno per un sistema sanitario vicino ai bisogni delle persone”, sottolinea il presidente Giani. “Salute non vuol dire solo assenza di malattie o di infermità”, integra l’assessore Bezzini, “ma comprende anche il benessere fisico, mentale e sociale ed è scientificamente provato che il contatto con gli animali apporta benefici significativi al percorso di cura. Con questo atto”, conclude, “andiamo ad uniformare le misure di accesso degli animali di affezione”.
 
Guinzaglio e assicurazione
Le strutture dovranno disporre di un preciso regolamento interno, da condividere con il servizio veterinario del territorio. Naturalmente nell’autorizzare o meno l’ingresso si terrà conto delle condizioni cliniche e di salute dei pazienti. La Regione ha comunque già fissato alcuni punti fermi.
L’accesso sarà ad esempio limitato ad animali in buona salute, identificati e iscritti all’anagrafe, che dovranno essere muniti di certificato veterinario redatto non oltre un mese prima e trattati da non più di trenta giorni e da non meno di tre contro parassiti interni ed esterni. Una volta entrati nelle strutture, gli animali dovranno essere permanentemente sotto il controllo e la responsabilità di chi li accompagna. È richiesta anche una polizza assicurativa.
Il cane dovrà avere al seguito la museruola e dovrà essere condotto al guinzaglio, lungo non più di un metro e mezzo. Altri animali devono essere trasportati e custoditi in trasportino. Sono previsti anche corsi per il personale, su come avvicinare e gestire le bestiole.
Alcuni reparti sono interdetti: gli animali non potranno accedere al pronto soccorso, a neonatologia, alle aree ambulatoriali, di dialisi, di prelievo e di ristoro, nei day hospital e nelle sale operatorie.

immagini
cane-gatto-flickr