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Ecco perché Ecomondo a Rimini diventa la capitale della moda “etica”

where Rimini when Gio, 02/11/2023 who roberto

Valentino, LVMH, Fendi, Camera Nazionale della Moda Italiana e Sistema Moda Italia insieme per una fashion industry più circolare

Valentino, LVMH, Fendi insieme textiledistrict.pnga Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, e a Sergio Tamborini, Presidente del Sistema Moda Italia, si danno appuntamento a Ecomondo, per accelerare la trasformazione circolare del modello produttivo dell’italian fashion industry. Un settore che, secondo i dati del Centro Studi di Confindustria, nel 2022 ha visto un incremento del fatturato complessivo del 32,4% rispetto all'anno precedente, raggiungendo gli 8,1 miliardi di euro. Tra i focus del salone internazionale di Italian Exhibition Group dedicato alle tecnologie industriali e ai servizi per l’economia circolare, che si terrà dal 7 al 10 novembre nel quartiere fieristico di Rimini, ci sarà infatti un approfondimento sulle nuove frontiere dell’ecodesign per una moda sempre più sostenibile. 
  
Fashion system: lo stato dell’arte
Il Textile District di Ecomondo ´candida´ la città di Rimini a capitale della moda etica, allestendo uno spazio espositivo dedicato a cui si affianca un ricco palinsesto di eventi. Un’iniziativa di grande importanza se si considera che l’industria della moda, oltre a essere uno dei pilastri dell’economia Ue, con 400 mila imprese e il 31% del giro d’affari europeo (55 miliardi di euro), è tra le filiere che producono più inquinamento. Secondo i dati diffusi dalla Comunità Europea, il fashion genera, nel vecchio continente, 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all'anno. L'abbigliamento e le calzature da soli rappresentano 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti, con una media di 12 kg a persona ogni anno. Attualmente, solo il 22% dei rifiuti tessili post-consumo viene raccolto separatamente per essere riutilizzato o riciclato, mentre il resto viene spesso incenerito o messo in discarica. A livello globale, inoltre, la filiera della moda è responsabile del 10% delle emissioni mondiali di carbonio, del consumo di circa 93 miliardi di metri cubi di acqua nella sola produzione, e dello scarico nei mari di circa 500.000 tonnellate di microfibre. Dati che diventano ancora più significativi alla luce delle stime elaborate dalle istituzioni di Bruxelles, secondo le quali la produzione di prodotti tessili dovrebbe crescere del 63% entro il 2030. 
  
Best practice
Per promuovere la transizione sostenibile del settore moda, durante Ecomondo vengono valorizzate sia le buone pratiche da gruppi e brand iconici come LVMH Group, Valentino e Fendi, sia le esperienze di aziende nate con un DNA sostenibile come Beste, che con il suo progetto Beredo, permette di dare nuova vita a tutti i materiali pre-consumo dei brand e delle aziende manifatturiere. Aziende ma non solo, perché la guerra agli sprechi non può essere combattuta solo dalle imprese, ma necessita del sostegno delle istituzioni. La Comunità Europea ha recentemente proposto di introdurre nuove norme (ERP) per rendere i produttori responsabili dell'intero ciclo di vita dei prodotti tessili. Un’iniziativa in linea con la strategia comunitaria, (che trova nell’alto numero di eventi dedicati all’interno del calendario di Ecomondo durante le quattro giornate di manifestazione. 
  
Non solo smaltimento ma anche second hand e rental 
Secondo la Ellen MacArthur Foundation, lo sviluppo di modelli di business circolari potrebbe risparmiare circa 336 milioni di tonnellate di emissioni di gas entro il 2030 (pari al 32% della riduzione richiesta al tessile per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi). Nonostante siano fondamentali, essi rappresentano solo il 3,5% del mercato. Di qui l’importanza della presenza a Ecomondo di testimonianze di realtà d’eccellenza italiane, come Cloov, la start-up che aiuta le aziende a realizzare progetti di fashion renting, e internazionali. Tra le case history presentate a Ecomondo anche quella di Reshoes, che consente di separare le parti e i materiali che compongono le scarpe, per renderli pronti per il riciclo. Processo, che può essere usato anche per i rifiuti tessili. Non a caso tra gli investitori ci sono anche Zalando, il più grande retailer di moda d’Europa, e Decathlon. 
  
Osservatorio tessile 
All’edizione 2023 di Ecomondo torna anche l’Osservatorio Tessile, l’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, che pone l’accento sullo stato di avanzamento della gestione dei rifiuti tessili da parte dei comuni italiani e non solo. Un’area di scambio e innovazione che coinvolge gli stakeholder principali della filiera.

Gli eventi 
Fiore all’occhiello, il programma di eventi dedicati al settore tessile all’interno di Ecomondo che tocca tutte le declinazioni della sostenibilità - dall’inclusione sociale alla tracciabilità, dal riuso al riciclo, fino a nuove forme di consumo circolare, come quello dell’affitto dei capi, e ai cambi normativi. A fare il punto su come facilitare il cambio di paradigma produttivo, tra gli altri, anche Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della Moda italiana, Sergio Tamborini, presidente del Sistema Moda Italia, Eleonora Rizzuto, director of sustainable development LVMH Italia, Luca Canevelli, sustainability manager di Valentino, e Davide Barbato, WW Procurement Director di Fendi, tutti relatori all’evento Accelerate the Circular Transformation in textile industry. Sempre in tema di produzione circolare del tessile, ma con riferimento alle proposte legislative europee, c’è grande attesa per Il ruolo dei sistemi EPR nella valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani evento che accende i riflettori sul ruolo dei Comuni nel processo di raccolta dei rifiuti tessili, sulla collaborazione in essere tra questi e la filiera che si è strutturata in modo spontaneo negli ultimi 20 anni e anche sul ruolo del MASE per la definizione degli strumenti normativi. 
Una panoramica completa degli eventi del Textile District in calendario a questo link 

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