“Eco5 per il tuo armadio”. Ecco la guida per l’uso responsabile del guardaroba
In occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, Ecotessili (Sistema Ecolight) regala un prontuario su come ridurre l’impatto ambientale dei tessili in cinque mosse. In Europa, solo l’1% degli abiti usati viene riciclato in capi nuovi
In Europa, solo l’1% degli abiti usati vengono riciclati in capi nuovi. Eppure, ogni anno, i cittadini europei consumano in media quasi 26 kg di tessili e ne smaltiscono circa 11 kg. La Commissione Ue punta su recupero e rendicontazione, mentre l’Italia ha reso obbligatoria la raccolta differenziata dei tessili già dal 2022, incentivando investimenti in textile hub per il riciclo avanzato. Ma bisogna fare di più. Ecco perché, in occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili dello scorso 16 febbraio, Ecotessili, consorzio del Sistema Ecolight che si occupa della gestione dei rifiuti tessili, ha lanciato “Eco5 per il tuo armadio”: un prontuario su come migliorare il nostro rapporto con i tessili e ridurne l’impatto ambientale attraverso cinque azioni.
Dalla casa alla seconda vita
Quando decidiamo di liberarci di un capo di abbigliamento, il suo viaggio non finisce necessariamente nel cestino. I rifiuti tessili - che comprendono abiti e accessori usati, scarpe, ritagli di tessuti e prodotti non più idonei all’uso - vengono inviati agli impianti di trattamento, dove inizia un processo di selezione e cernita. In questa fase, i capi ancora in buone condizioni vengono destinati al mercato dell’usato; quelli non più riutilizzabili vanno verso il riciclo per diventare pezzame per usi industriali, oppure fibre tessili da reimpiegare in altri settori. Infine, i capi che non possono essere né riutilizzati né riciclati vengono smaltiti. Grazie a un processo di gestione responsabile, la parte smaltita può essere ridotta al minimo.
“Eco5 per il tuo armadio”: le cinque parole chiave
1. Ridurre: acquisto consapevole e consumo responsabile
Ridurre non significa rinunciare al piacere di acquistare, ma fare scelte più consapevoli. Questo approccio può fare la differenza nel lungo periodo, riducendo la pressione sulle risorse naturali e sul ciclo produttivo.
2. Riciclare: dare seconda vita ai tessili
I tessili, se riciclati correttamente, possono avere una seconda vita. Il riciclo, attraverso canali certificati, permette di recuperare materie prime per nuovi prodotti, evitando che milioni di tonnellate di abiti finiscano in discarica.
3. Recuperare: rimettere a nuovo i propri capi
I tessili danneggiati possono essere riparati, evitando di doverli gettare. Non si tratta solo di un atto di sostenibilità, ma anche di un’opportunità per riscoprire il valore delle cose.
4. Rivalorizzare: reinventare i propri capi per dare loro nuova vita
Significa trasformare, ripensare e personalizzare i tessuti per ridurre gli sprechi e allungare il ciclo di vita degli abiti. Un vecchio jeans può diventare una borsa, una camicia può essere rinnovata con ricami o tinture naturali.
5. Smaltire correttamente: differenziazione e raccolta responsabile
Se un capo non è più recuperabile, è fondamentale smaltirlo in maniera corretta. In questo modo contribuiamo a un circolo virtuoso che aiuta a ridurre la quantità di materiali destinati alla discarica.
Dezio: “Rendiamo semplice ciò che è complesso”
“Il nostro scopo è dare concretezza alla sostenibilità, rendendo semplice ciò che sembra complesso e supportando cittadini e organizzazioni nella transizione verso una gestione più circolare e virtuosa dei rifiuti”, ha commentato Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecotessili, consorzio del Sistema Ecolight (nella foto). “Piccole azioni quotidiane possono fare una grande differenza, non solo per l’ambiente, ma anche per il nostro futuro. Oggi più che mai, è fondamentale abbracciare un modello di economia circolare che favorisca il riutilizzo e la valorizzazione dei tessili”.